7 dicembre: Milano festeggia il suo Santo Protettore Ambrogio. Tante sono le leggende e le tradizioni che si affiancano alla vita di questo Santo.
Sant’Ambrogio è vissuto nel IV secolo d.C.. Un uomo che ha cambiato il volto della cristianità, aiutando nella sua conversione anche Sant’Agostino.
Milano e Sant’Ambrogio: un binomio inscindibile da secoli, tanto che la Diocesi del Capoluogo Lombardo viene, da sempre, definita “Ambrosiana”. Sono tante le leggende e le tradizioni che si affiancano alla vita del Santo.
Uno degli episodi più ricordati della vita di Sant’Ambrogio è stato quello della resurrezione di Dionigi, Vescovo di Cappadocia. Questo suscitò clamore e stupore anche in coloro che lo raccontarono, anche dopo la morte del Santo.
Dionigi era stato destinato in Cappadocia poiché la sede Episcopale di Milano fu occupata dal Vescovo ariano Aussenzio. Nonostante le proteste di Papa Liberio circa l’esilio del Vescovo, Dionigi morì il 4 febbraio 362, proprio nel periodo in cui l’imperatore Giuliano l’Apostata diede il permesso di rientrare in Patria a tutti coloro che erano stati esiliati dal suo predecessore.
Durante il suo esilio, Ambrogio aveva più volte scritto all’amico e predecessore Dionigi: si trattava di lettere nelle quali Ambrogio dava forza allo stesso Dionigi, pregandolo di non cedere mai alla tentazione di abbandonare la fede.
Ambrogio, diventato Vescovo di Milano il 7 dicembre 374, scrisse a Basilio di Cesarea (anche lui Vescovo, che aveva descritto il luogo di prima sepoltura di Dionigi), per reclamare e far ritornare in patria, le spoglie mortali dell’amico Vescovo.
Dopo un viaggio durato settimane, l’asino che trasportava i resti mortali si fermò a Cassano d’Adda e non ne volle più sapere di proseguire. Ambrogio fu chiamato perché vedesse di persona cosa era successo. Al suo arrivo, dalla bara, Dionigi resuscitò, si alzò ed abbracciò il suo confratello Vescovo. I due fecero una passeggiata lungo la riva del fiume Adda discutendo di problemi teologici.
La resurrezione dell’amico Dionigi è solo uno dei miracoli che Ambrogio ha compiuto. Tante sono, ancora oggi, le grazie che chiedono i fedeli, in particolare di Milano, al loro Santo protettore.
ROSALIA GIGLIANO
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