Oggi festeggiamo la memoria dei Santi Innocenti Martiri, elevata a festa da Papa Pio V. Innocenti, poiché neonati, furono strappati alla vita poco dopo la venuta del Cristo.
Aurelio Prudenzio Clemente, poeta cristiano del IV secolo, definì i Santi Innocenti come “flores martyrum”, ovvero, fiori dei martiri. Così come tanti teneri germogli, questi neonati furono strappati alla vita dal persecutore di Gesù, Erode, bramoso di potere e terrorizzato che qualcuno potesse prendere il suo posto. Non un segno di cedimento, non una manifestazione di pietà: il grido disperato delle madri, il lamento dei padri per l’uccisione dei loro figli, il gemito straziante dei piccoli martiri non fermarono la crudeltà con la quale Erode ordinò di uccidere tutti i bambini al di sotto dei due anni.
Santi innocenti martiri: un po’ di storia
La narrazione della strage degli innocenti è presente nel Vangelo secondo Matteo. Al tempo della nascita del Cristo, i Magi si presentarono dal Re Erode, chiedendogli dove fosse il Bambino, per poterlo adorare. Erode, terrorizzato, ne volle sapere di più e chiese ai Magi di cercarlo per poi tornare a riferirgli in quale luogo si trovasse: «Andate e informatevi accuratamente del bambino» (Mt 2,8). I Magi furono avvertiti in sogno di non tornare da Erode e presero dunque una strada alternativa. Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, ordinò l’uccisione immediata di tutti i bambini che stavano a Betlemme.
I Santi innocenti oggi
Un gemito, quello dei Santi innocenti, che possiamo e dobbiamo ascoltare ancora oggi; un gemito che, come ci ricorda Papa Francesco “ci tocca l’anima e non possiamo, né vogliamo, ignorare e tacere”. Ieri, come oggi, Erode continua a uccidere molti innocenti: sia fisicamente, che moralmente e, se non lo fa di persona, lo fa attraverso suoi i vassalli moderni. L’invito del Papa è quello di proteggere l’innocenza dei bambini “dai nuovi Erode dei nostri giorni”.
Preghiera ai Santi Innocenti Martiri
O Santi Innocenti, primizie della cattolica Chiesa, che continuamente lodate,e contemplate il Divino Immacolato Agnello, e sempre cantate nuovi cantici dinanzi al trono dell’Altissimo, ottenetemi vi prego una vita innocente, una contrizione perfetta,e un dolore immenso dei miei peccati, e una retta e pura intenzione in tutti i miei pensieri, parole ed opere, acciò mi conservi nella grazia di Dio, e sia poi vostro compagno in quella gloria immortale, che vi siete acquistata con lo spargimento del vostro sangue innocente. Così sia.
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Fabio Amicosante