Il Coronavirus li ha bloccati verso Santiago: storia di 70 giorni di lockdown

Essere in cammino verso Compostela e trovarsi in mezzo al Coronavirus e al lock down. La storia di un gruppo di pellegrini durante il viaggio.

Cammino Santiago

Erano in cammino verso Santiago de Compostela ma la pandemia li ha fermati. Alcuni pellegrini europei sono stati accolti 70 giorni da un sacerdote.

Bloccati dal Coronavirus verso Santiago

Il Coronavirus ha bloccato e fermato davvero tutti, anche i pellegrini in viaggio verso i Santuari più importanti del mondo. La storia che vi raccontiamo oggi è quella di un gruppo di pellegrini europei che, nel mentre del loro viaggio verso Santiago de Compostela, sono stati bloccati dal lock down.

L’accoglienza del sacerdote nel suo ostello

Cosa fare? Non si poteva tornare indietro. Dove alloggiare? Dove restare per tutto il periodo di chiusura? Si trovavano a Fuenterroble de Salvatierra, vicino Salamanca. Erano davvero lontani kilometri e kilometri dalle loro case. Ma ecco che qualcuno, dall’alto ha fatto sì che, sul loro cammino, si presentasse don Blas Rodríguez, un sacerdote che si occupa dell’ostello parrocchiale “Santa Maria”, un centro che accoglie tutto l’anno i pellegrini che compiono il Cammino di Santiago.

Lì sono rimasti per ben 70 giorni, finchè le restrizioni non hanno loro permesso di proseguire il viaggio: “Ciascuno ha la sua storia, e i giorni pesano e le manie affiorano. Ma visto che la buona volontà è al di sopra di tutto e la Provvidenza funziona, grazie alla Caritas e alla Croce Rossa siamo riusciti a sopravvivere” – ha dichiarato don Rodriguez, spaventato, all’inizio, di come sarebbe stato possibile accogliere questi turisti per così tanti giorni.

Cattedrale Santiago de Compostela
Cattedrale Santiago de Compostela (photo websource)

70 giorni di convivenza: “Verso Santiago come una famiglia”

Dopo 70 giorni si sono creati legami di amicizia che saranno difficili da spezzare. Né il tempo né la distanza potranno farli dimenticare. Alla fine, siamo diventati una vera e propria famiglia” – ha concluso il sacerdote.

Ed in effetti, convivere tanto tempo, ti porta a creare nuovi legami. Ma anche ad esser uniti nella preghiera e nel credere nell’Unico e solo Dio.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: aleteia.org

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