San Leone III ricoprì la carica pontificia dal 795. Nell’809 fece introdurre nel Credo la formula “qui ex Patre Filioque procedit” (che procede dal Padre e dal Figlio). Nella notte di Natale dell’800 incoronò Carlo Magno imperatore.
Sappiamo poco della vita precedente al suo pontificato. San Leone fu un prete romano di origini modeste, che maturò gran parte della sua esperienza all’interno dei palazzi lateranensi. Divenne Cardinale prete di Santa Susanna, ricoprendo tale carica fino alla sua proclamazione al soglio pontificio. L’elezione avvenne, all’unanimità, il 26 dicembre del 795, nel giorno della sepoltura del suo predecessore, papa Adriano I.
Subito dopo l’elezione, San Leone III si preoccupò di comunicare l’accaduto a Carlo Magno, re dei Franchi e gli donò le chiavi della Tomba di Pietro, insieme allo stendardo di Roma. Questi gesti avevano una valenza non indifferente: il Vessillo era un riferimento al ruolo del re come custode e difensore della cristianità. Tuttavia la visione d’intenti non era proprio la stessa tra le due parti: Carlo Magno era convinto di essere responsabile della gestione ecclesiastica, mentre per il Santo papa, Carlo aveva dunque potere politico legato a un ruolo protettivo della Madre Chiesa.
Durante il suo pontificato, Leone III dovette contrastare diverse dispute. Una di esse riguardava l’adozionismo. Si trattava una teoria sostenuta principalmente dai vescovi spagnoli Felice di Urgel e Elipando di Toledo. Questi sostenevano che Gesù come uomo non era il vero figlio di Dio, ma soltanto suo figlio adottivo. Il papa condannò tale dottrina nei sinodi di Ratisbona nel 792 e Francoforte nel 794. La tesi fu definitivamente condannata con l’appoggio di Carlo Magno nel 798. Sempre in ambito teologico ricordiamo San Leone III per aver riaffermato il principio della progressione dello Spirito Santo nel Credo: dal Padre e dal Figlio, dunque “qui ex Patre Filioque procedit”.
Era il 25 aprile del 799 quando Leone III si recò a cavallo dal palazzo lateranense a San Lorenzo in Lucina. Il pontefice fu assalito da alcuni aggressori che tentarono in ogni modo di accecarlo e di tagliare la sua lingua. Il papa trovò rifugiò in una chiesa vicina. Fu portato prigioniero al monastero di S. Erasmo al Celio, per poi essere riportato a San Pietro.
A seguito dell’attentato, Carlo Magno, che era difensore della cristianità scese a Roma. Il Re dei franchi ricevette il 25 dicembre dell’800 la Corona del Sacro Romano Impero, per mano del Pontefice. Divenuto imperatore Carlo pronunziò la sentenza di morte per gli attentatori. Per intercessione dello stesso Leone, la pena si commutò in esilio forzato in Francia.
San Leone III morì il 12 giugno dell’816. Papa Clemente X inserì il suo nome nel Martirologio Romano nel 1673. La revisione del Martirologio del 1953 ha eliminato la sua ricorrenza, ma nell’attuale versione la sua memoria liturgica è ricordata nella data del 12 giugno. Il luogo di sepoltura del Santo fu San Pietro.
Fabio Amicosante
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