San Giosafat visse tra XVI e XVII secolo. Il Santo di oggi impiegò tutta la sua vita fino al martirio per riconciliare le chiese scismatiche.
San Giosafat Kuncewycz, al secolo Giovanni Kuncewycz, nacque a Volodymyr-Volyns’kyj (Ucraina), nel 1580. Apparteneva a una famiglia tradizionalmente nobile e ortodossa. I genitori offrirono a Giovanni un’educazione di tutto rispetto. Il Santo si formò principalmente a Vilnius (Lituania) in un periodo molto complicato per la Chiesa. In quegli anni, infatti, la Chiesa stava vivendo uno scisma molto duro e caratterizzato dallo scontro tra tradizionalisti ortodossi e uniati. Questi ultimi, sulla scia del Concilio di Firenze, si erano ricongiunti con la Chiesa latina, riconoscendo al Papa il ruolo di guida.
Il giovane Santo era stato inviato in loco per fare pratica nell’attività commerciale. Tuttavia, non era quella la strada che sentiva di dover intraprendere. Il cuore (e la sua spiritualità) lo portarono ad avvicinarsi alla vita in Cristo. Assistendo sempre più frequentemente agli scontri scismatici, Giovanni abbracciò, a seguito di profonda riflessione, i greco-cattolici, definiti uniati. Gli uniati erano coloro che mantennero riti e Sacerdoti ortodossi, pur stabilendo la comunione con la Chiesa di Roma. Essi furono accusati di tradimento dagli ortodossi tradizionalisti.
Dopo aver aderito agli uniati, Giovanni, nel 1604, entrò in monastero, assumendo il nome religioso di Giosafat. Il monastero in cui entrò, detto “della Santa Trinità”, era retto dall’ordine di San Basilio. Ivi, il Santo intraprese anche un’esperienza di vita eremitica e scrisse alcune opere per dimostrare l’origine cattolica della Chiesa rutena, che al tempo aveva invece abbracciato il rito greco-ortodosso.
La sua fama di santità iniziò ad espandersi. A seguito della sua entrata in monastero, molti seguirono il suo esempio e il monastero basiliano della Santissima Trinità si popolò in poco tempo. Ci fu l’imminente necessità di fondare nuovi monasteri e così avvenne: San Giosafat fondò altri monasteri a Byten e a Zyrowice.
Era il 1617 quando San Giosafat fu nominato Vescovo di Vitebsk e coadiutore di Polock. L’anno successivo divenne Arcivescovo nella stessa Polock. Il suo operato fu importantissimo: il Santo fu un grande riformatore della Chiesa locale. Al centro della sua missione ci fu sempre la riconciliazione della Chiesa, che viveva uno degli scismi più bui della sua storia.
San Giosafat Kuncewycz perseguì la sua missione fino all’ultimo dei suoi giorni. Morì martire, proprio a causa del suo operato. Il 12 novembre del 1623, un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e moschetto. Giosafat divenne Beato nel 1643. Il processo di canonizzazione si concluse nel 1867, quando Papa Pio IX lo dichiarò Santo. Le sue reliquie, per volontà del Santo Pontefice Paolo VI, furono trasferite da Vienna a Roma e riposano sotto l’altare dedicato a San Basilio Magno nella Basilica di San Pietro. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 12 novembre, suo dies natalis.
Fabio Amicosante
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