San Servazio visse nella seconda metà del Trecento. Si adoperò con costanza al fianco di Sant’Atanasio in difesa dell’ortodossia nicena.
Le fonti, circa la vita del Santo Vescovo di Tongres, scarseggiano. Tuttavia, quelle di cui disponiamo sono alquanto autorevoli. tra queste, possiamo far affidamento a San Gregorio di Tours, che ci parla di un pellegrinaggio intrapreso dal Vescovo, che raggiunse Roma a seguito di una profezia sulle sorti d’Europa. San Servazio fu, con ogni probabilità, di origine armena. Non siamo a conoscenza della data di nascita, ma sappiamo che visse nell’Alto Medioevo.
Pur non essendo a conoscenza della data esatta della sua consacrazione Vescovile, sappiamo con certezza che questa avvenne prima della sua partecipazione ai concili di Sardica (oggi Sofia) e Rimini, rispettivamente nel 343 e 359. Il Santo Vescovo, in quelle occasioni, difese con tutta la sua maestria la causa dell’ortodossia.
Secondo quanto riferisce l’autorevole fonte rappresentata da San Gregorio di Tours, il Santo Vescovo intraprese un pellegrinaggio a carattere penitenziale, negli ultimi anni della sua vita. Il pellegrinaggio, da Tongres a Roma, venne intrapreso dal Santo a seguito di una profezia secondo cui Attila, il re degli Unni, avrebbe invaso la Gallia. La profezia si avverò, dal momento che la città fu oggetto di saccheggi e distruzioni, avvenute proprio nell’anno della morte di San Servazio.
San Servazio, dopo aver preso parte ai concili sopracitati, divenne tra le principali figure evangelizzatrici del Belgio. La sua difesa dell’ortodossia nicena lo portò ad essere molto noto nel nord Europa. Il Santo Vescovo morì nel 384, a Maastricht. Tuttavia, non sappiamo con precisione se la sede vescovile sia stata trasferita a Maastricht prima o dopo la sua morte. Ad ogni modo, ciò che sappiamo con sicurezza, è che le spoglie del Santo sono conservate nella Basilica, a lui nominata, nel comune di Maastricht.
Le reliquie del Santo, all’interno della Basilica di San Servazio, sono custodite all’interno di un antico reliquiario. Unitamente ai suoi resti mortali, la Basilica ospita il Pastorale, il Calice e una Chiave d’argento, un dono papale contenente alcune limature delle catene di San Pietro.
Oltre alla Basilica di Maastricht, al Santo è nominata anche una Chiesa a Quedlinburg (Germania). Nella tradizione e cultura popolare, San Servazio appartiene ai cosiddetti Santi di Ghiaccio del mese di maggio, insieme a San Memerto, San Pancrazio, San Bonifacio di Tarso e Santa Sofia di Roma. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 13 maggio.
Fabio Amicosante
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