San Camillo de Lellis è principalmente ricordato per l’opera di fondazione dei Camilliani. È patrono universale dei malati, degli infermieri e degli ospedali.
San Camillo de Lellis nacque nel 1550 a Bucchianico, in Abruzzo. Apparteneva ad una famiglia aristocratica e fu battezzato col nome della madre, che si chiamava Camilla de Compellis. Camillo era un giovane vivace e fu educato all’arte militare dal padre, che era un ufficiale al servizio della Spagna. Dopo aver perso la madre all’età di 13 anni, fu cresciuto dal padre, che lo avviò alla carriera militare. Tuttavia, nel 1570, un’ulcera alla caviglia, lo costrinse a recarsi a Roma per il suo trattamento all’ospedale San Giacomo degli Incurabili.
Camillo si arruolò e, al soldo della Spagna, fu spedito dapprima in Dalmazia e successivamente a Tunisi. Dopo la morte del padre iniziò per lui un periodo molto difficile: fu congedato e successivamente accolto dai cappuccini di San Giovanni Rotondo, nei pressi di Manfredonia. Lì il Santo lavorò come manovale e riuscì a ristabilire una condizione economica che per lui si stava facendo molto complicata. Nel 1575 arrivò la conversione per Camillo: i consigli di un frate domenicano di quel convento lo portarono ad aprire il suo cuore a Dio. La sua spiritualità si dimostrò ben presto quando, ancora una volta a Roma, si adoperò per aiutare i malati dell’ospedale San Giacomo di Roma.
Una volta dimesso dall’ospedale (ancora una volta ebbe problemi alla caviglia), il Santo ebbe l’ispirazione di convocare un gruppo di amici che, consacratisi a Cristo Crocifisso, avrebbero dedicato il loro tempo all’aiuto degli ammalati e degli infermi. In quell’occasione nacque, nel 1582, la Compagnia dei Ministri degli Infermi, approvata nel 1586 da Papa Sisto V. Nel frattempo, sotto la guida spirituale di San Filippo Neri, Camillo fu ordinato sacerdote, era il 1583. La compagnia fondata dal Santo fu presto riconosciuta come Ordine Religioso da Papa Gregorio XIV, il quale rimase positivamente stupito dal loro operato, soprattutto in occasione della carestia che colpì Roma nel 1590.
San Camillo continuò ad assistere i malati fino alla fine della sua vita terrena. Dovette abbandonare la direzione della Compagnia nel 1607, a causa delle precarie condizioni di salute. San Camillo de Lellis morì il 14 luglio del 1614 nel convento della Maddalena, divenuto sede del suo Ordine (ufficializzato nel 1591, quando Camillo e compagni emisero la Professione religiosa dei voti solenni, divenendo nuovo Ordine religioso). Papa Benedetto XIV lo canonizzò il 29 giugno del 1746. San Camillo è patrono dell’Abruzzo, insieme a San Gabriele dell’Addolorata. La Chiesa festeggia la sua memoria liturgica il 14 luglio.
Fabio Amicosante
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