Si parla di San Mattia nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli. Sostituì Giuda Iscariota nel collegio apostolico, a seguito di un sorteggio con Giuseppe, detto Barsaba.
Negli Atti degli Apostoli si narra che Mattia fu uno dei settanta discepoli di Gesù. Rimase con lui dal Battesimo fino all’ascensione.
«Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal Battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione» (Atti 1, 21-22).
San Mattia prese il posto di Giuda Iscariota nel collegio apostolico
Il Nuovo Testamento è la fonte da cui prendiamo le notizie sul Santo apostolo. In Atti degli Apostoli 1, 15-26 si fa riferimento all’episodio che vide il Santo Mattia prendere il posto di Giuda Iscariota. Nei giorni seguenti l’ascensione, l’apostolo Pietro propose all’assemblea dei fratelli di scegliere tra loro il sostituto di Giuda Iscariota. Furono indicati due nomi: Mattia e Giuseppe, conosciuto come Barsaba. «Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli» (Atti degli Apostoli 1, 26)
Altre fonti sulla vita di Mattia
Altra fonte, meno attendibile risale a Niceforo. Secondo i suoi scritti, Mattia predicò prima in Giudea e poi in Etiopia e successivamente morì crocifisso. «Mattia predicò il Vangelo all’interno dell’Etiopia, vicino al mare di Hyssus ed il fiume Phasis, agli uomini barbari e carnivori. Poi morì a Sebastopoli, ed è sepolto qui presso il tempio del Sole».
Le reliquie di San Mattia
Nella Basilica di Santa Giustina a Padova sono conservate le reliquie di San Mattia, contenute all’interno di un’arca marmorea. La madre dell’Imperatore Costantino (venerato come Santo dalla Chiesa ortodossa), Sant’Elena imperatrice, sembra abbia portato le reliquie del Santo Mattia a Roma.
Il Vangelo di Mattia
Quello che viene comunemente chiamato Vangelo di Mattia, o Tradizioni di Mattia, è uno scritto risalente al II secolo. Si tratta di un Vangelo gnostico, la cui attribuzione pseudoepigrafica viene fatta risalire proprio all’Apostolo Mattia, il sostituto di Giuda Isacriota. Questo Vangelo era stato utilizzato da Basilide, maestro religioso dello gnosticismo cristiano del II secolo, e dopo andò perduto. Alcune testimonianze, tuttavia indirette, ci sono pervenute tramite i Padri della Chiesa, in particolar modo da Clemente d’Alessandria.
Culto
La Chiesa cattolica festeggia San Mattia il 14 maggio. Nel rito ambrosiano è ricordato il 7 febbraio, mentre nel rito Romano il 24 febbraio. Anche la Chiesa ortodossa e le altre Chiese di tradizione greca ricordano l’apostolo San Mattia.
Fabio Amicosante
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