Sant’Alberto Magno è considerato uno dei più grandi filosofi tedeschi del Medioevo. Maestro di Tommaso d’Aquino, ha permesso all’Occidente di penetrare nei testi aristotelici.
Sant’Alberto Magno nacque a Lauingen (Svevia) tra il 1205 e il 1206. Non abbiamo fonti certe circa la sua istruzione infantile, sappiamo però con certezza che proseguì i suoi studi all’Università di Padova. In quegli anni, Padova era un grande centro divulgativo delle arti liberali e il Santo studiò con molta dilezione, dimostrandosi molto valido, soprattutto negli studi filosofici. Il 1223 è un anno molto importante per il Santo, si tratta infatti dell’anno in cui decise di entrare nell’Ordine dei Frati Predicatori, dopo aver ascoltato i sermoni del Beato Giordano di Sassonia.
Le grandi capacità dialettiche e riflessive di Sant’Alberto, lo portarono ben presto a laurearsi, all’Università di Parigi, tra i più importanti centri di studio della teologia di tutto l’Occidente. Il Santo viaggiava spesso tra Colonia e Parigi, mettendo al centro dei suoi spostamenti la fervente predicazione. Fu proprio durante uno dei suoi viaggi che incontrò Tommaso d’Aquino, allora giovane studente, del quale il Santo riconobbe subito le doti intellettuali.
Sant’Alberto Magno insegnò con sommo onore a Parigi e nei vari studi domenicani della Germania. Tommaso d’Aquino divenne suo discepolo e allievo e il Santo spesso profetizzò la sua grandezza. Era il 1260, quando il Santo fu consacrato Vescovo di Ratisbona. Ricoprì l’incarico vescovile per circa due anni. Rinunziò alla nomina nel 1262, per dedicarsi a tempo pieno all’insegnamento e alla predicazione, le attività che lo caratterizzarono per tutta la sua vita.
Le sue grandi doti intellettuali non passarono inosservate. Il Santo è passato infatti alla storia come il più grande filosofo e teologo tedesco per la sua grande erudizione, ma soprattutto per la sua capacità di mantener ben distinti l’ambito filosofico e quello teologico. Nel 1274 Papa Gregorio X lo invitò a partecipare ai lavori del Secondo Concilio di Lione. Il Santo vi partecipò, offrendo l’importante contributo della sua sapienza, per l’unione della Chiesa greca con quella latina, soprattutto nella fase finale del Concilio.
Sant’Alberto Magno ricoprì con onore la sua attività di predicatore e insegnante fino a tarda età, quando, come Maria Vergine aveva predetto, la sua memoria si spense. Solo allora, nella fase terminale della sua vita, si ritirò in isolamento. Il Santo morì il 15 novembre 1280 a Colonia e fu sepolto nella Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea.
Alberto Magno fu beatificato da Papa Gregorio XV nel 1622, poi il processo di canonizzazione ebbe una brusca frenata, salvo poi essere riattivato nel corso del XIX secolo. Infatti, negli anni Settanta dell’Ottocento fu inviata una petizione alla Santa Sede, da parte dei Vescovi tedeschi, per la canonizzazione. Fu Papa Pio XI, nel 1931, a proclamarlo Santo e a dichiararlo, in occasione della canonizzazione, Dottore della Chiesa. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 15 novembre, suo dies natalis.
Fabio Amicosante
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