Oggi, 17 settembre, si ricorda San Roberto Bellarmino, cardinale gesuita e illustre teologo che ebbe un’idea innovativa per l’evangelizzazione dei giovani.
San Roberto Bellarmino, la cui memoria liturgica è oggi 17 settembre, fu una figura di spicco nella Chiesa del XVI secolo. Di famiglia nobile, nacque il 4 ottobre 1542 a Montepulciano, nei pressi di Siena. Per parte di madre era nipote del papa Marcello II.
Dopo aver ricevuto un’ottima formazione umanistica da giovane, a 22 anni, entrò a far parte della Compagnia di Gesù. Nel Collegio Romano, tra Padova e Lovanio, studiò teologia e filosofia e i suoi studi si concentrarono specialmente sui Padri della Chiesa e su San Tommaso.
Dal 1576 al 1586 ricoprì il ruolo di docente presso la cattedra di Apologetica e le lezioni che fece in quegli anni andarono a confuire nella sua opera intitolata Controversie.
A quell’epoca si era da poco concluso il Concilio di Trento e la Chiesa doveva affrontare la sfida di rinsaldarsi a seguito della Riforma protestante. In questo contesto si inserì l’azione di San Roberto Bellarmino che ebbe modo di operare a contatto con i giovani e quindi di agire attivamente sulla loro formazione.
Dal 1588 al 1594 infatti fu padre spirituale degli studenti gesuiti del Collegio Romano. Lì ebbe modo di conoscere San Luigi Gonzaga e i due santi ebbero quindi un’influenza vicendevole sulla spiritualità l’uno dell’altro. Avendolo conosciuto bene San Roberto si impegnò a dimostrarne la santità nel processo di canonizzazione.
Dopo esser stato superiore del Collegio, San Roberto fu nominato teologo pontificio, consultore del Sant’Uffizio e rettore del Collegio dei Penitenzieri della Basilica di san Pietro. Nel 1599 fu creato cardinale e nel 1602 nominato arcivescovo di Capua.
Grande difensore della dottrina cattolica, San Roberto Bellarmino utilizzava un preciso procedimento che si basava sulla Sacra Scrittura e sull’aiuto dei testi dei Padri della Chiesa, che aveva approfondito notevolmente. Il suo metodo era attento alla storia e vi era un lavoro di grande perizia esegetica.
Il Martirologio Romano mette in evidenza che “seppe brillantemente disputare nelle controversie teologiche del suo tempo con perizia e acume“.
Venne coinvolto a prendere parte al processo contro Giordano Bruno, dato il suo ruolo di consultore del Sant’Uffizio. Cercò in ogni modo di salvarlo esortandolo a rifiutare le tesi eretiche che professava.
Si trovò a doversi esprimere anche sul caso di Galileo Galilei. La sua posizione non era contraria alle teorie scientifiche ma propendeva per non assolutizzarle e avere una visione critica e non fideistica verso di esse.
La sua opera considerata più importante, quella per cui è maggiormente ricordato, è la stesura di un Catechismo rivolto principalmente e specificatamente ai giovani. Il suo intento era di evangelizzare la gioventù nel modo più efficace possibile andando incontro ai loro bisogni.
Il Catechismo di San Roberto Bellarmino si suddivide in due parti chiamate “piccolo Catechismo” e “grande Catechismo”. Rimase per molto tempo nei secoli successivi un’opera di grande importanza come punto di riferimento per la formazione giovanile.
Per la maggior parte della sua vita San Roberto visse a Roma ed è lì che morì il 17 settembre 1621. Ci volle molto tempo affinché fosse riconosciuta la sua santità con l’accertamento ell’eroicità delle virtù cristiane. Il processo di canonizzazione fu aperto subito, ma fu beatificato solo nel 1920 e poi divenne santo nel 1930.
O glorioso San Roberto
che con mirabile fedeltà spendesti tutta la tua vita,
e tutti gli esimi doni di mente e di cuore largitivi dal Signore
hai consacrato al trionfo della Chiesa Cattolica
e a difesa della Fede da essa insegnata,
ottienici da Dio che rimaniamo anche noi
sempre saldi nella Fede e
sempre fedeli agli insegnamenti della Santa Madre Chiesa,
come tu mirabilmente li hai compendiati nel tuou Catechismo
e ancor più splendidamente li hai mostrati attuati
nei tuoi luminosissimi esempi.
Amen
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