San Gregorio Giovanni Gaspare Barbarigo visse nel XVII secolo. Fu dapprima Vescovo, poi Cardinale. Il Papa Alessandro VII lo conobbe in Germania, e lo chiamò a Roma per soccorrere i malati di peste.
San Gregorio Barbarigo nacque a Venezia il 16 settembre 1625. Rimase orfano di madre a soli 2 anni, quando Chiara Lion morì di peste. La sua famiglia era tradizionalmente cattolica e il padre, Giovanni Francesco Barbarigo, era Senatore della Repubblica di Venezia. Nel 1656 a Roma scoppiò la peste bubbonica, una grave forma di infezione che colpì gran parte della popolazione. Il Papa in quell’anno era Alessandro VII che conobbe il Santo in terra tedesca, quando egli era nunzio papale a Münster. Nel 1655 il Papa richiamò Gregorio a Roma.
La prima carica che il Papa affidò a San Gregorio fu quella di Prelato domestico di sua santità, successivamente il giovane santo (aveva al tempo 30 anni) ricoprì altri incarichi, tra cui Guida del Tribunale della Segnatura Apostolica. Ma la carica più importante (e al tempo stesso la più difficile) fu quella di Capo della speciale commissione che si occupava di portare soccorso agli appestati di Trastevere, a seguito dello scoppio dell’epidemia. Il Santo accettò questo impiego non nascondendo la paura e il timore, ma al tempo stesso, spinto dalla fede e dallo spirito di carità, si occupò personalmente dei malati e li visitò assiduamente. Non solo, Gregorio si occupò in maniera scrupolosa anche delle sepolture dei deceduti, che in quell’occasione furono numerosissimi. Allo stesso tempo aiutò le vedove e gli orfani romani.
Nel 1657 l’epidemia terminò. Il Papa affidò al santo la carica vescovile di Bergamo. L’elezione avvenne il 9 luglio dello stesso anno. La vocazione spirituale del Santo continuava ad essere votata agli ultimi, agli ammalati e ai poveri, dunque chiese di devolvere tutto ciò che si sarebbe speso per i festeggiamenti ai poveri della città di Bergamo. Successivamente vendette i suoi averi e donò il ricavato ai bisognosi. Il suo modello fu San Carlo Borromeo.
Diede particolare spazio all’istruzione religiosa, soprattutto dopo essere stato nominato Vescovo di Padova, nel 1664. L’educazione religiosa dei fanciulli fu una delle sue opere più ricercate. Si occupò personalmente di suonare la campana per il catechismo dei bambini e di preparare i banchi e le sedie, per educarli personalmente alla fede. Papa Innocenzo XI, eletto nel 1676, lo trattenne poi a Roma per tre anni e mezzo, come suo consigliere. Il Papa affidò al Santo la supervisione dell’insegnamento cattolico nella città.
San Gregorio Barbarigo morì a Padova il 18 giugno 1697. Divenne Beato nel 1761 con papa Clemente XIII. Nel 1911 si riaprì il processo per la sua canonizzazione. Tra le figure che si occuparono del processo c’era l’allora cardinale Angelo Roncalli. Fu proprio lui, divenuto papa col nome di Giovanni XXIII, a proclamare Gregorio Barbarigo Santo, il 26 maggio del 1960. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 18 giugno.
Fabio Amicosante
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