Venerato come Santo dalla Chiesa cattolica, ortodossa e copta, Sant’Atanasio fu difensore e promulgatore della divinità di Cristo proclamata dal Concilio di Nicea e negata dagli Ariani.
Sant’Atanasio nacque ad Alessandria d’Egitto il 12 gennaio del 296. Partecipò al primo concilio di Nicea (325). La disputa per la quale l’Imperatore Costantino volle tale concilio era in seno all’arianesimo. La dottrina del suo promotore Ario negava la divinità di Cristo predicando la creazione del Figlio ad opera del Padre. Il Concilio promulgò il dogma che attribuisce a Cristo la stessa sostanza del Padre. Alla morte del Vescovo Alessandro, Atanasio prese il suo posto come Vescovo di Alessandria d’Egitto. Ricoprì la carica per 46 anni, periodo in cui lottò strenuamente per difendere i principi del Concilio, contrastando l’eresia ariana.
La dottrina ariana non era la sola a creare disordini. Uno dei primi conflitti che dovette affrontare il Santo fu lo scisma dei meleziani, nei confronti dei quali il Concilio aveva approvato una semi tolleranza. Atanasio fu intransigente e provò disapprovazione verso quella tregua e i meleziani lo accusarono di fronte all’Imperatore di persecuzione nei loro confronti. Il Sinodo di Tiro lo giudicò e pronunciò nei suoi confronti una deposizione di esilio. Seguirono altri esili: a Roma e a Sardica, sempre a causa delle eresie contro cui fu severo. Tuttavia risultò sempre innocente.
Nel 350 Costanzo divenne unico padrone dell’Impero. Egli convocò diversi Sinodi a Sirmio, in cui però le divisioni sul tema cristologico non furono risanate. Si andava dalle sentenze degli Ariani che continuavano a definire Cristo dissimile dal Padre a quelle di Atanasio che lo definiva invece Simile nella sostanza al Padre. I rapporti tra Atanasio e Costanzo furono duri e l’Imperatore, sostenendo che le disposizioni di Tiro non erano mai state revocate, usò questo pretesto per rendere illegittima ogni azione del Vescovo.
Ristabilire l’ortodossia in seno alla Chiesa era tra gli obiettivi principali di Atanasio. Nella primavera del 355 si tenne un nuovo Concilio a Milano. Il disaccordo dei partecipanti nei confronti dell’accettazione delle delibere niceane sfociarono in violenze. Dovette intervenire quindi l’Imperatore, che ancora una volta optò per la condanna e l’esilio di Atanasio.
Nel 361 il nuovo Imperatore Giuliano emanò l’editto di tolleranza verso tutte le fedi e le confessioni religiose. Con questo pretesto Atanasio riuscì a rientrare nella sua sede vescovile e, convocato un nuovo concilio ad Alessandria riaffermò i decreti del concilio di Nicea. Il Vescovo Atanasio morì ad Alessandria il 2 maggio del 373. Il corpo è conservato nella sua città natale, presso la cattedrale copta di San Marco. Nel 1568 papa Pio V lo nominò Dottore della Chiesa. La chiesa festeggia la sua memoria liturgica il 2 Maggio.
Fabio Amicosante
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