Le fonti sono abbastanza discordi nel contestualizzare la figura di Sant’Elpidio: secondo alcuni nacque in Cappadocia, secondo altri fu un eremita vissuto a Gerico.
Sebbene le fonti siano discordi per quanto riguarda la contestualizzazione della figura di Sant’Elpidio, riteniamo, con ogni probabilità, che si tratti dell’Elpidio anacoreta originario della Cappadocia e vissuto nel Piceno. Infatti, proprio nel Piceno, il suo culto si è consolidato nel corso dei secoli. A sud di Ancona, diverse cittadine portano il suo nome: Sant’Elpidio a Mare, Sant’Elpidio Morico e Porto Sant’Elpidio. Secondo la tradizione, il Santo visse nel IV secolo.
Gli anacoreti erano quei religiosi che, abbandonata la città e la società in generale, condussero una vita solitaria, dedicandosi principalmente all’ascesi, alla preghiera e alla contemplazione. Questo tipo di attività spirituale è quella affrontata nella sua vita da Sant’Elpidio, che diverse fonti presentano come anacoreta originario della Cappadocia. La fonte più importante che ci parla del Santo è rappresentata da Petrus de Natalibus (Pietro de’ Natali) Vescovo e umanista italiano.
Pietro de’ Natali sostiene che Elpidio era originario della Cappadocia, una regione dell’Anatolia. Il Santo giunse successivamente in Italia, dove sostò principalmente in quella che oggi è la provincia di Fermo (Marche). Qui il Santo passò gran parte della sua vita, dedicandosi all’evangelizzazione delle popolazioni, con l’ausilio di due discepoli: Ennesio ed Eustasio.
Altre fonti lo voglio invece originario del Piceno e sostengono che il Santo trascorse la sua vita seguendo una regola eremitica, influenzata dai Padri del Deserto (monaci, eremiti e anacoreti, che nel IV secolo abbandonarono le città per vivere in solitudine nei deserti dell’Egitto, della Palestina e della Siria).
Nel corso del IV secolo, si diffuse una nuova forma di monachesimo, il cenobitismo, il cui iniziatore fu San Pacomio. Il cenobitismo è una forma di monachesimo caratterizzata da vita comunitaria. Secondo un’altra fonte, Elpidio visse questo tipo di monachesimo a Gerico. Sempre seguendo tale fonte, sappiamo che successivamente il Santo si trasferì nel Piceno per stabilire una nuova comunità monastica.
Il suo culto è molto diffuso nel Piceno, dove diverse cittadine portano il suo nome. Dal Martirologio Romano: «Nelle Marche, Sant’Elpidio, del cui nome fu poi insignita la cittadina, in cui si conserva il suo corpo». Le reliquie del Santo si trovano a Sant’Elpidio a Mare, nella Chiesa di Sant’Elpidio abate. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 2 settembre.
Fabio Amicosante
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