Appartenente all’Ordine dei Frati minori, San Bernardino da Siena divenne uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti.
San Bernardino nacque a Massa Marittima (Grosseto) l’8 settembre 1380. Ricevette un’ottima educazione cristiana e si applicò allo studio della Giurisprudenza all’Università di Siena. Si contraddistinse principalmente per le sue doti di predicazione e dopo aver vestito l’abito religioso a 22 anni, iniziò la sua attività di predicatore, girando per tutta l’Italia settentrionale.
La sua predicazione fu molto importante in seno al movimento francescano e più in generale, alla chiesa tutta. Ciò su cui si soffermava di più era la devozione al Santissimo Nome di Gesù. A tal proposito faceva incidere su tavolette di legno il Cristogramma JHS, entrato dunque nell’uso iconografico comune grazie a lui. A seguito delle sue prediche faceva baciare ai fedeli presenti la tavoletta incisa.
San Bernardino da Siena ebbe grande attenzione anche alla tematica lavorativa nel corso delle sue prediche. Analizzò con grande diletto la figura dell’imprenditore, difendendone il lavoro onesto. Sosteneva Bernardino che per essere onesto, l’imprenditore deve essere dotato di quattro grandi virtù: efficienza, responsabilità, laboriosità e assunzione del rischio. Allo stesso tempo, condannava i “nuovi ricchi”, che invece di investire in nuove attività, preferivano l’usura.
Sin dal 1421, San Bernardino da Siena fu Vicario dei frati Osservanti della Toscana e dell’Umbria. Nel 1438 avvenne la nomina a Ministro Generale dell’Ordine Francescano, dunque Vicario Generale di tutti i conventi dell’Osservanza in Italia. Durante la sua opera proibì ai frati analfabeti, o comunque poco istruiti di confessare e assolvere i penitenti. Una delle sue attività principali fu l’operato verso la rinascita dello spirito della regola francescana. Era importante che essa fosse adattata alle esigenze dei nuovi tempi.
Più di una volta Bernardino rifiutò la carica di Vescovo della diocesi. Voleva dedicarsi alla sua vocazione di predicatore e missionario. Nel 1444 si recò all’Aquila, pur essendo molto malato. In quel caso si adoperò per riconciliare due fazioni che si affrontavano apertamente in città. Morì proprio all’Aquila il 20 maggio del 1444 e il suo corpo fu sepolto nella Basilica di San Bernardino dell’Aquila. Portò a termine la sua opera dopo la sua morte, poiché le lotte tra le due fazioni continuarono. Il suo corpo iniziò a versare sangue dalla bara e il flusso si arrestò solo quando i cittadini si riappacificarono.
San Bernardino da Siena fu canonizzato nel 1450 da papa Niccolo V. A L’Aquila si manifesta una diffusissima presenza del monogramma JHS, da lui fortemente voluta. Bernardino è compatrono di Siena, Massa Marittima, Perugia e L’aquila. Dopo la sua morte, un suo discepolo raccolse in un opuscolo tutte le sue prediche e le pubblicò. La Chiesa festeggia la memoria liturgica di San Bernardino il 20 maggio.
Fabio Amicosante
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