Vissuto nel IX secolo, Sant’Edmondo fu Re dell’Estanglia. Non si piegò al ricatto dei Dani, che lo avrebbero liberato solo in caso di abiura della fede cristiana.
Non disponiamo di una vasta gamma di documenti storici riguardanti la vita di Sant’Edmondo. Il Santo è particolarmente ricordato per il suo coraggio e per le vicende legate alla sua morte. Infatti, sappiamo che Edmondo, Re degli Angli Orientali, ricevette la palma del martirio dopo essersi rifiutato più volte di abiurare la sua fede in Cristo. Il Santo visse nel IX secolo, un momento storico molto difficile per gli Angli, poiché caratterizzato dalle invasioni dei Dani.
Le fonti che disponiamo circa la vita di Sant’Edmondo risiedono in alcune agiografie riportate da Abbone di Fleury (abate e scrittore francese) e riprese poi da Florence di Worcester (monaco e storico cristiano). Edmondo nacque con ogni probabilità tra l’840 e l’841 e, secondo l’agiografia, che identifica suo padre con il Re Alkmund, proveniva da una famiglia sassone. Questa interpretazione è stata però respinta dagli storici. Più certe sono invece le fonti riguardanti la sua incoronazione, la quale avvenne a Burna (l’attuale Bures St. Mary, Suffolk), in data 25 dicembre 855.
Il IX secolo non fu un periodo di quiete per gli Angli. Si verificarono, proprio in quegli anni, dei disordini dovuti alle continue invasioni dei Dani. Questi ultimi avevano formato una grande armata, definita “Grande armata danese” e compirono diverse incursioni, con relativi saccheggi, soprattutto negli ultimi decenni del Secolo. I Dani si mossero verso l’Anglia Orientale formando dei veri e propri accampamenti a Thetford, nella contea di Norfolk. Il Re, per proteggere i suoi abitanti si ritrovò costretto a dichiarare guerra ai nemici.
Pur non disponendo di una vasta gamma di fonti relative alla vita e al regno di Sant’Edmondo, possiamo dichiarare con certezza che morì martire. Infatti, la battaglia contro i Dani non diede i risultati sperati e molti Angli (tra cui lo stesso Edmondo) finirono prigionieri dei nemici. La fonte che ci parla del martirio di Sant’Edmondo è il testo di Abbone di Fleury, che affianca il martirio del Re degli Angli a quello di San Sebastiano.
I Dani erano soliti liberare i loro prigionieri se questi avessero accettato determinate condizioni da loro poste. Tra queste, spesso, vi era l’abiura del proprio credo, al fine di accogliere la religione pagana. I Dani tentarono questa strada anche con Re Edmondo, ma il Santo più volte si rifiutò di rinnegare la sua fede cattolica. La sua tenacia e la sua volontà di rimaner ancorato alla fede in Cristo lo accompagnarono verso il martirio. I Dani torturarono il Santo e lo uccisero ad Hoxne.
Sant’Edmondo morì dunque nella contea inglese tra l’869 e l’870. Ricevette sepoltura a Beadoriceworth, oggi Bury St Edmunds. La sua fama di Santità si diffuse dapprima nella sola Inghilterra, luogo in cui riposa il Santo, poi in tutta Europa. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 20 novembre.
Fabio Amicosante
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