San Colombano è tra i più influenti rappresentanti del mondo monastico medievale. Partì dall’Irlanda ed evangelizzò gran parte d’Europa. Papa Benedetto XVI lo ha definito “Santo Europeo”.
San Colombano, conosciuto anche come Colombano di Luxeuil, San Columba il Vecchio o San Collin, nacque a Navan (Irlanda), nel 540 circa. La sua famiglia lo fece studiare presso un maestro laico, il quale diede al Santo un’ottima base le arti delle lettere, gli studi grammaticali e di retorica. Il Santo si dimostrò, fin dall’inizio dei suoi studi, particolarmente abile nelle discipline letterarie e la sua famiglia prospettava per lui un futuro radioso.
La vocazione di San Colombano
All’età di circa quindici anni, Colombano fu protagonista di un incontro che cambiò radicalmente il suo prospetto di vita. Quella vocazione interiore che da tempo ormai lo accompagnava, si manifestò a seguito dell’incontro, nei pressi di una foresta, con una donna consacrata a Dio. La donna riconobbe fin da subito la spiritualità del giovane Colombano e gli rivelò che per il suo futuro, avrebbe dovuto abbandonare la sua casa e farsi pellegrino di Cristo. Iniziò da qui il percorso evangelico di San Colombano, un percorso che lo vedrà attraversare l’intera Europa, diffondendo il Verbo.
Missione evangelizzatrice
Terminati gli studi a Bangor, il Santo entrò nella comunità monastica della stessa città irlandese, nella quale veniva praticata la disciplina ascetica e la mortificazione corporale. Al tempo, Bangor (Irlanda del Nord) era una cittadina monastica, che negli anni del suo splendore, contava anche più di tremila monaci. Grazie soprattutto all’apporto del monaco Colombano, il monachesimo irlandese riuscì a raggiungere gran parte d’Europa. Infatti, all’età di circa cinquant’anni e con una grande esperienza alle spalle, San Colombano, con un gruppo di dodici monaci, lasciò l’Irlanda e si imbarcò verso le Gallie.
I viaggi evangelici
Papa Benedetto XVI, durante l’udienza generale dell’11 giugno 2008, ha definito San Colombano il “Santo europeo”. Lo stesso Santo scrisse infatti in una lettera che gli europei dovevano essere un unico popolo e un solo corpo, unito dalle sue radici cristiane. Al Santo dobbiamo anche l’espressione latina totius Europae. Insieme ai suoi dodici compagni, evangelizzò gran parte dell’Europa Occidentale, raggiungendo i monasteri di Borgogna e l’abbazia di Luxeuil (Francia). Passò poco tempo e le vocazioni aumentarono a dismisura. Molti fecero richiesta di entrare nelle comunità monastiche.
L’arrivo in Italia
San Colombano fu inoltre redattore di una regola monastica improntata sul grande rigore e sulla penitenza. Intorno al 612, il Santo decise di recarsi a Roma per ottenere l’approvazione della sua regola. Valicate le Alpi, Colombano giunse a Bobbio (Piacenza) nel 614, dove, insieme al discepolo Attala, riparò l’antica chiesa di San Pietro. Ivi, il Santo costruì un vero e proprio nucleo di costruzioni in legno, le quali divennero il primo nucleo dell’abbazia di San Colombano.
Culto
San Colombano morì a Bobbio, proprio nell’abbazia da lui fondata, il 23 novembre del 615. Il Santo lasciò in eredità una gran quantità di scritti, tra cui lettere poesie e carmi, oltre alla regola monastica. Il Santo fu uno dei rappresentanti di quella peregrinatio pro Dominio, che costituì uno dei fattori dell’evangelizzazione europea. Partendo da pellegrino missionario, il Santo fondò nuclei religiosi e monasteri diffondendo la cultura e la fede cristiana. La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 23 novembre, suo dies natalis.
Fabio Amicosante