San Simeone visse nel I secolo e fu il secondo Vescovo della Chiesa di Gerusalemme. Ricoprì la sua carica dal 62 all’anno della sua morte, intorno al 107.
Ricaviamo le notizie sulla sua vita dallo storico Eusebio di Cesarea.
Nella sua Storia Ecclesiastica, Eusebio traccia una prima cronologia dei successori di Gesù alla guida della comunità cristiana di Gerusalemme. Il primo è stato l’apostolo Giacomo, ucciso nell’anno 63.
Il contesto storico di Gerusalemme
Non erano anni facili per la Gerusalemme del tempo. Siamo negli anni travagliati che precedevano la rivolta armata contro i romani. Pochi anni dopo ci sarebbe stata la distruzione della città Santa, sotto l’imperatore Tito. È questo uno dei motivi per i quali Simeone non fu chiamato subito per succedere al predecessore Giacomo. La notizia dell’elezione di Simeone ci arriva da Egesippo, uno dei primissimi scrittori cristiani. Di origine (molto probabilmente) palestinese, giunse a Roma nel secondo secolo.
La storia di Eusebio di Cesarea
La Storia Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea ci narra il contesto in cui San Simeone fu eletto a successore di Giacomo. «Dopo il martirio di Giacomo e la caduta di Gerusalemme che subito seguì, narra la tradizione che gli apostoli e i discepoli del Signore che erano ancora in vita […] si unirono ai parenti del Signore (la maggior parte dei quali era ancora in vita a quel tempo) e tennero consiglio tutti insieme per decidere chi giudicare degno di succedere a Giacomo. All’unanimità tutti designarono vescovo Simeone, figlio di Cleofa che è menzionato nel Vangelo» (fonte: Storia Ecclesiastica).
San Simeone sulla strada di Emmaus
Eusebio indica Simeone come “cugino del Salvatore”. Seguendo ancorai passi della fonte Storia Ecclesiastica, San Simeone fu uno dei discepoli che incontrarono Cristo sulla strada di Emmaus, antica città della Palestina, situata a circa 11 chilometri da Gerusalemme. La strada di Emmaus è nota per l’apparizione del corpo di Gesù (con il Preziosissimo sangue e le Cinque piaghe) ai discepoli.
Simeone alla guida della comunità cristiana
Il Santo guidò la comunità cristiana di Gerusalemme. Dopo la distruzione della città Santa, Simeone e la comunità dovettero fuggire. I cristiani da lui guidati trovarono rifugio a Pella di Perea, oltre il fiume Giordano. La sua lunga vita lo portò a guidare la comunità anche sotto gli imperatori Vespasiano e Domiziano.
Martirio e culto
Simeone visse anche sotto Marco Ulpio Traiano. L’imperatore sembra non aver mai lanciato persecuzioni dirette contro i cristiani. La denuncia subita da Simeone arrivò per mano di eretici, che accusarono Simeone, figlio di Cleofa, di essere discendente di Davide e cristiano, come ci riporta Eusebio di Cesarea. San Simeone fu condannato alla crocifissione e subì il martirio. La Chiesa cattolica lo ricorda il 27 aprile.
Fabio Amicosante
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