San Massimo di Riez è invocato, in maniera particolare, per la protezione dei bambini e dei moribondi. Molte Chiese lo hanno scelto come patrono.
Uomo dalle grandi doti intellettuali e sempre pronto ad incoraggiare i bisognosi: tutto questo è stato San Massimo, Vescovo di Riez. Come spesso accade per i Santi di epoca più remota, non disponiamo di molte fonti circa la sua vita. Tuttavia, le poche fonti di cui disponiamo sono illustri e hanno messo in luce la sua strada verso al Santità. Il Santo, di cui oggi festeggiamo la memoria liturgica, nacque intorno al 388 a Château-Redon (Basse Alpi). La sua famiglia, nobile e tradizionalmente cristiana, lo indirizzò fin da subito verso gli studi intellettuali.
La sua vocazione spirituale non tardò a manifestarsi. Infatti, intorno al 400, il Santo lasciò gli affetti familiari e si diresse a Lérins, dove l’Abate Sant’Onorato lo accolse con grande gioia. Fu lo stesso Abate, una volta divenuto Vescovo ad Arles, a nominare San Massimo Abate di Lérins. Le grandi doti intellettuali e lo spirito audace del Santo non passarono infatti inosservati ai contemporanei.
Viste le sue grandi capacità, nel corso della sua vita, San Massimo ricevette una serie di cariche ecclesiastiche, alcune rifiutate per mantener fede al suo impegno in monastero, altre accettate. A seguito della morte di San Leonzio, avvenuta nel 430, il Santo fu nominato Vescovo di Fréjus, carica che però Massimo rifiutò , perché non si riteneva degno di tale nomina. Nel 434, però, San Massimo non poté rifiutare la carica di Vescovo di Riez. Fu proprio Sant’Ilario a nominarlo tale.
Pur essendo divenuto Vescovo, San Massimo scelse di mantenere l’abito del monastero di Lérins. Con questa scelta, il Santo favorì l’afflusso di nuovi monaci. Allo stesso tempo, durante il suo episcopato nacquero e si diffusero numerosi monasteri. San Massimo, inoltre, fece costruire diverse Chiese, tra le quali ricordiamo in maniera particolare San Pietro a Riez e Sant’Albano.
La sua fama di Santità si diffuse ben presto. Diversi sono infatti i suoi biografi che attribuiscono miracoli a San Massimo. Tra questi, in modo particolare, si ricordano gli episodi in cui resuscitò alcuni morti e episodi in cui scacciò via i demoni. San Massimo morì a Château-Redon il 27 novembre del 455 circa. Il suo corpo fu trasferito a Riez, dove fu sepolto nella Chiesa di San Pietro. Successivamente, il suo corpo fu trasferito a nella Chiesa di Sant’Albano. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica nel suo dies natalis.
Fabio Amicosante
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