San Vincenzo de’ Paoli, Sacerdote dedito alla cura dei poveri, operò per tutta la vita al fianco degli ultimi. Fondò i Lazzaristi e le Figlie della Carità.
San Vincenzo de’ Paoli nacque a Pouy (Francia) il 24 aprile 1581. Il Santo proveniva da una famiglia umile, al punto che, sin da giovane, dovette assistere i genitori, che con difficoltà mantenevano le spese familiari. All’età di 14 anni lasciò la casa e si trasferì nella vicina Dax, dove suo padre lo aveva iscritto all’Ecole des Cordeliers, collegio francescano, dove il giovane Giovanni intraprese gli studi umanistici, eccellendo nei corsi di grammatica e latino.
La vocazione e l’ordinazione sacerdotale
Gli studi del giovane Vincenzo si rivelarono un successo, infatti, per un determinato periodo, il signor Comet (amico di famiglia) lo reclutò come tutore per i suoi figli. In quello stesso periodo, crebbe nel giovane il desiderio di diventare Sacerdote. Ricevette la sua vocazione già prima dei 16 anni, età in cui entrò nel clero, ricevendo la tonsura. Il 23 dicembre del 1600 Vincenzo aveva 19 anni e fu ordinato Sacerdote dall’anziano Vescovo di Perigueux.
San Vincenzo prigioniero
Dopo la sua ordinazione Sacerdotale, san Vincenzo de’ Paoli fu protagonista di un’avventura controversa (dibattuta tra l’altro tra gli studiosi moderni), che lo vide però protagonista di una conversione del tutto eccezionale. Mentre il Santo navigava da Marsiglia a Narbona, la nave su cui viaggiava venne attaccata da pirati turchi. I passeggeri, tra cui il Santo, furono fatti prigionieri e successivamente venduti a Tunisi come schiavi. Fu una schiavitù che durò diverso tempo. Infine, il Santo venne liberato, diversi anni dopo, dal suo ultimo padrone, che nel frattempo, lui stesso aveva convertito al cristianesimo.
La necessità di aiutare i poveri
Dopo esser stato nominato parroco a Clichy nel 1612, San Vincenzo de’ Paoli sentì la necessità di dover aiutare quella parte della società la cui presenza si faceva sempre più viva: i poveri e gli ammalati. Il Santo conosceva bene la realtà povera dei contadini, essendovi stato a contatto sin dalla sua infanzia. Spesso, i contadini poveri, se ammalati, erano lasciati nell’abbandono e nella miseria. Nacque l’idea di una Confraternita di pie persone, impegnate a turno nell’assistenza agli ammalati bisognosi e alla parrocchia.
Fondazione delle Congregazioni
Il 20 agosto del 1617 nacquero le Serve della Carità, Congregazione che, in soli tre mesi, ebbe una regola approvata dal Vescovo di Lione. L’operato della Congregazione si basava sul concetto che tutto parte dall’amore e che nei poveri si riconosce la figura di Gesù. Inoltre, fondamentale era il concetto di organizzazione, i membri operavano dunque con la coscienza di essere un solo corpo, come avvenne nella prima comunità cristiana di Gerusalemme.
Le altre Congregazioni
Alle Serve dei Poveri si aggiunsero ben presto altre Congregazioni: le “Dame della Carità”, dove confluirono anche nobildonne. Questo permise alla nobiltà parigina di contribuire economicamente alle iniziative di San Vincenzo de’ Paoli. Altra Congregazione fondata dal Santo fu quella dei “Preti della Missione”, conosciuti come “Lazzaristi”.
Le Figlie della Carità
I membri della Congregazione facevano vita comune e si occupavano dell’assistenza spirituale nelle campagne. I Lazzaristi impartivano anche lezioni di catechismo nei mesi estivi. Per il servizio ai malati nacquero anche le Figlie della Carità, sotto la responsabilità di Luisa di Marillac. Le “Figlie”, che erano note anche come Suore di San Vincenzo de’ Paoli, si dedicarono al servizio degli ammalati e all’assistenza ai poveri.
Culto
San Vincenzo de’ Paoli morì a Parigi, il 27 settembre del 1660. Divenne beato nel 1729. Papa Clemente XII lo rese Santo nel 1737. Considerato il grande apostolo della Carità, ai suoi funerali partecipò un’immensa folla, di tutti i ceti sociali. Il Santo è patrono del Madagascar, dei bambini abbandonati, degli orfani, degli infermieri, degli schiavi e dei prigionieri. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 27 settembre.
Fabio Amicosante