Oggi, 3 ottobre, si ricorda san Dionigi l’Aeropagita, chiamato così per un motivo ben preciso e legato alla figura di San Paolo tramite cui avviene la sua folgorante conversione.
Primo vescovo di Atene, san Dionigi l’Aeropagita, la cui memoria liturgica è oggi 3 ottobre, ebbe una conversione folgorante dopo aver ascoltato la predicazione di san Paolo. Gli Atti degli Apostoli menzionano questa figura di cristiano convertito in riferimento ad uno specifico episodio della vita dell’Apostolo delle genti.
San Dionigi l’Areopagita si chiama con questo epiteto come rimando all’aeropago, ovvero il tribunale che sorgeva sulla collina di Atene. Lì era andato San Paolo a predicare. Aveva pronunciato il celebre discorso all’aeropago e lì accadde qualcosa di importante.
Come riportano proprio gli Atti degli Apostoli (17, 32-34) : “Quando sentirono parlare di risurrezione dei morti, alcuni lo deridevano, altri dissero: “Ti sentiremo su questo un’altra volta”. Così Paolo uscì da quella riunione. Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questi anche Dionigi, membro dell’Areopago, una donna di nome Damaris e altri con loro» “.
È perciò dagli Atti degli Apostoli che si trae la prima ed importante informazione sulla figura di san Dionigi l’Aeropagita. Di lui si sa che nacque ad Atene da una nobile e ricca famiglia e aveva studiato presso i più illustri maestri della città.
Al momento della morte di Gesù Dionigi non era ancora un cristiano. Si trovava presso Eliopoli e avendo vissuto il fenomeno del sole che si oscurò e del buio che si fece su tutta la terra riconobbe che quello era un evento straordinario.
Lui infatti conosceva bene e pur non sapendo spiegare la causa di quanto accaduto disse: “O il Padrone della natura soffre, o il mondo va in rovina“. Quando anni dopo san Paolo era all’aeropago per predicare, Dionigi era presente in quanto nel frattempo era diventato un giudice della città di Atene.
Era tra i sapienti del tribunale e per questo oltre che per la sua conversione avvenuta dopo la predicazione di san Paolo gli fu attibuito l’appellativo di Aeropagita. Dopo aver ascoltato le parole infuocate di fede dell’Apostolo, Dionigi fu istantaneamente toccato dalla grazia divina.
Chiamò san Paolo in disparte e si mise al suo seguito, facendosi istruire sulla fede e poi battezzare. Diventò di fatto uno dei più ferventi discepoli dell’Apostolo. Lui stesso lo consacrò vescovo di Atene.
Non si hanno molte altre informazioni sicure circa la vita di san Dionigi l’Aeropagita. Molto spesso la sua figura è stata confusa con un altro Dionigi, protomartire di Parigi, la cui memoria liturgica è fissata per il 9 ottobre.
Un teologo del V-VI secolo scrisse le sue opere sotto lo pseudonimo di Dionigi l’Areopagita. Questo destò molta curiosità tra gli studiosi che si chiesero il perché avesse assunto proprio questo nome. Nel Medioevo l’autore è stato identificato poi come Pseudo Dionigi.
Questo autore, che probabilmente era un monaco siriaco, scrisse il De coelesti hierarchia; il De mystica theologia; il De ecclesiastica hierarchia; il De divinis nominibus, e dieci epistulae. Secondo papa Benedetto XVI fu una grande scelta di umiltà nel volersi celare dietro l’immagine di un santo come Dionigi l’Aeropagita e non voler essere riconosciuto per se stesso.
Da alcune fonti non certe, ma neppure scartate, si ritiene che il vero san Dionigi l’Aeropagita oltre che la fenomeno del sole oscurato nell’ora della morte del Signore, avrebbe assistito anche alla Dormizione della Beata Vergine Maria.
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