San Bonifacio aveva in cuore di fondare una nuova abbazia, così si adoperò per portare avanti i lavori e diede vita all’abbazia di Fulda, in Germania. Scelse Magonza come sede arcivescovile.
San Bonifacio nacque intorno al 680 a Crediton (Devonshire, Inghilterra). Apparteneva a una nobile famiglia inglese. Ricevette la carica vescovile nel 722, dopo aver svolto attività missionaria. Papa Gregorio III gli diede la carica arcivescovile, senza sede fissa, con il compito di consacrare Vescovi per le nuove diocesi.
Durante la sua vita il Vescovo Bonifacio intraprese diversi viaggi e pellegrinaggi, soprattutto nelle zone della Germania e a Roma. I Sassoni risposero con entusiasmo alla sua predicazione. Operò nella Turingia e nella Frisia, dove ottenne diverse conversioni. Il territorio germanico nell’arco di tre anni era quasi tutto evangelizzato.
Dopo aver preso l’ordinazione sacerdotale a Roma e aver dunque scelto il nome di Bonifacio (il suo nome di battesimo era Winfrid), il Vescovo, di ritorno in Germania, fece abbattere un albero nella foresta di Hessen. Si trattava di una quercia, ma non era una quercia qualunque. Le popolazioni locali (professanti il paganesimo) attribuivano poteri speciali a quella quercia, poiché sede di un dio pagano. Il Santo usufruì di quel pretesto per evangelizzare le popolazioni. Nel luogo in cui si trovava la quercia eresse la prima Chiesa dedicata a San Pietro.
Ancora nei luoghi germanici San Bonifacio volle fondare una nuova abbazia. Tra le regioni di Hessen e della Turingia eresse un centro di culto, sede della spiritualità e della religiosità del popolo germanico. Nacque così l’abbazia di Fulda, luogo a lui molto caro, dove continuò la sua missione pastorale e spirituale. La sua opera missionaria fu portata avanti grazie anche di monaci provenienti dal monastero di Montecassino, incontrati durante uno dei suoi pellegrinaggi a Roma, dove il Vescovo si recò per pregare sulle tombe dei martiri.
San Bonifacio morì in nome della fede. Dopo aver scelto Magonza come sede arcivescovile, ripartì per la Frisia, accompagnato da una cinquantina di monaci. Nel giorno della Pentecoste, dopo la messa, un gruppo di Frisoni assalirono i fedeli accompagnati dal Santo. La spada di un infedele colpì il capo di Bonifacio, che trovò la morte il 5 giugno del 754 a Dokkum.
L’abbazia di Fulda fu uno dei luoghi più cari al Santo. Le sue reliquie riposano proprio all’interno dell’abbazia. Il Santo porta il nome di Apostolo della Germania, appellativo datogli in conseguenza del suo operato incessante di evangelizzazione tra i popoli germanici. Benedetto XV, nel 1919, celebrò la sua memoria liturgica, con l’enciclica In Hac Tanta. Uno dei simboli natalizi, l’albero di Natale, risale a Bonifacio: il Santo lo usò per la prima volta nel 724, quando ebbe l’idea di addobbare un abete appoggiando delle candele sui suoi rami. Le candele simboleggiano la venuta dello Spirito Santo e la nascita del Bambino Gesù. Attraverso questo simbolo, il Vescovo spiegava alle popolazioni germaniche il senso del Natale.
Fabio Amicosante
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