San Bruno di Colonia scelse la vita eremitica e fondò, nel 1084, l’Ordine Certosino, con la creazione del primo Monastero, la Grande Chartreuse.
Conosciuto anche come “Brunone”, San Bruno nacque a Colonia, nel 1030. Si trasferì presto a Reims (Francia) e frequentò, come allievo, la scuola diretta dal Vescovo Gervasio. Il Vescovo si rese subito conto delle doti intellettuali del giovane Bruno, infatti, il Santo, nel giro di pochi anni, passò dallo status di studente a quello di insegnante. Gli furono affidate le cattedre di teologia e filosofia e, fin da subito, si trovò a scontrarsi con uno dei suoi più grandi nemici: la simonia.
Dopo qualche anno di insegnamento, San Bruno fu costretto a lasciare i suoi incarichi e a cercare rifugio presso il conte Ebal di Roucy, a causa del contrasto con il Vescovo Manasse di Gournay, che il Santo accusava proprio di simonia. Ci fu un Concilio, in cui venne presa la decisione di deporre il Vescovo dalla sua carica. Solo allora, San Bruno poté tornare in Francia. Era il 1080.
In questi anni crebbe sempre di più, nel cuore del Santo, la vocazione spirituale, che lo portò, poco tempo dopo, a consacrare la sua vita a Dio. Dopo esser rientrato in Francia, il Santo si recò all’eremo di Molesme, dove incontrò San Roberto, ponendosi sotto la sua guida spirituale. Nel frattempo il Santo aveva radunato attorno a sé un buon numero di compagni, con i quali decise di erigere un nuovo monastero. Recatosi dal Vescovo di Grenoble, San Bruno ricevette l’approvazione per la fondazione.
Iniziarono così i lavori per il monastero, eretto definitivamente nell’anno 1084. Il monastero sorto a Grenoble prese successivamente il nome di Grande Chartreuse, poiché fu fondato in una valle solitaria che al tempo era chiamata Cartusia. La consacrazione avvenne il 2 settembre del 1085 e il Vescovo pose la nuova costruzione sotto il patrocinio della Madonna e di San Giovanni il Battista (sappiamo infatti che il monastero nacque nei giorni della festa del Battista).
Il monaco, passati diversi anni, si recò in Italia, passando per Roma, dove restò poco tempo. Successivamente Bruno si stabilì in Calabria, nella Foresta della Torre, oggi a Vibo Valentia. Anche qui nacque una nuova comunità, guidata dal suo caratteristico rigore. La vita eremitica era una caratteristica principale del suo (e dei suoi compagni) stile di vita. Tuttavia, il Santo pensò anche a chi non era portato per questa vita. Dunque, a distanza di pochi anni, costruì un nuovo Monastero in Calabria, per chi preferiva vivere in comunità.
San Bruno morì il 6 ottobre del 1101, a Serra San Bruno (Vibo Valentia), circondato dai suoi confratelli. Il suo culto è stato approvato nel 1514 da Papa Leone X. Successivamente, nel 1623, Papa Gregorio XV estese il suo culto alla Chiesa Universale. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 6 ottobre, nel suo dies natalis.
Approfondimento, San Roberto di Molesme: clicca qui
Fabio Amicosante
“Fammi sentire la tua presenza”. È la preghiera della sera da recitare questo Giovedì per…
Gesù ci ha offerto molti insegnamenti di vita cristiana attraverso le sue parabole. Tra queste,…
La commovente storia di un uomo concepito da uno stupro che esalta il coraggio della…
Nell'attesa del Giubileo, Papa Francesco istituisce una festa davvero particolare per dare maggior risalto a…
Tutto ha inizio con la venerazione di un sacerdote alla Madonna del Lume che si…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…