San Pietro Claver dedicò gran parte della sua vita ad offrire servizio tra gli schiavi afroamericani, in un’epoca in cui la deportazione degli schiavi africani verso le Americhe era all’ordine del giorno.
San Pietro Claver Corberó nacque a Verdù (Catalogna) il 25 giugno del 1581. Di umili origini (suo padre era un contadino), intraprese gli studi in filosofia, laureandosi all’Università di Barcellona. Non passò molto tempo e il giovane Pietro decise di entrare a far parte della Compagnia de Gesù, iniziando il noviziato all’età di vent’anni. Gli anni tra il 1605 e il 1608 furono molto importanti per il Santo, in questi anni frequentò l’università di Palma di Maiorca. Qui conobbe quello che fu il suo “padre spirituale” e consigliere.
San Pietro Claver e Alfonso Rodriguez
Alfonso Rodriguez era un mercante di Segovia (Spagna) che, persa la sua famiglia, offrì servizio come portinaio presso il collegio dei gesuiti. Alfonso, che nella sua modesta stanza impartiva vere e proprie lezioni, divenendo maestro di spiritualità, si rese conto delle doti del suo giovane confratello Pietro. Ritenendolo ispirato da Dio, svelò al Santo quale dovesse essere la sua missione futura. Da quel momento il “maestro spirituale” di Pietro lo esortò con ogni mezzo a partire per evangelizzare in America.
La missione del Santo
In quegli anni, la pratica di deportare schiavi africani nelle Americhe era molto diffusa. I possedimenti spagnoli nelle nuove terre erano importanti e la compagnia del Gesù, sensibile alla causa, inviò molti missionari per evangelizzare e offrire ausilio ai giovani schiavi, che spesso morivano in giovane età a causa della fatica e dei maltrattamenti. San Pietro Claver, esortato dal portinaio di Maiorca, si unì ai missionari. Da questo momento in poi cambiò radicalmente la sua vita: conobbe la sofferenza e la disperazione di quei ragazzi e pronunciò il voto di essere “schiavo degli africani per sempre”.
San Pietro Claver in terra americana
San Pietro obbedì alla chiamata spirituale e, nel 1610, sbarcò a Cartagena (Colombia). Offrì il suo aiuto, divenendo anche un abile organizzatore caritatevole. Il suo aiuto spirituale, legato all’evangelizzazione, era caratterizzato anche dal servizio in mare. Il Santo usciva in mare quando nuovi schiavi erano in arrivo e portava loro cibo, bevande e soccorso di ogni genere. A tutto ciò si aggiungeva, una volta giunti a terra, l’insegnamento delle nuove lingue e le prime nozioni di insegnamenti cristiani. San Pietro istruiva e battezzava i nuovi arrivati, dando loro la possibilità di ricevere il primo Sacramento.
Culto
San Pietro Claver morì a Cartagena, l’8 settembre 1654. Nel corso dell’Ottocento si aprì il processo di canonizzazione, che lo vide dapprima beatificato nel 1850 e, successivamente, canonizzato il 15 gennaio 1888, durante il pontificato di Leone XIII. San Pietro Claver è patrono della Colombia e delle missioni tra i popoli dell’Africa. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 9 settembre.
Fabio Amicosante