Come si sceglie il Santo o la Santa che senti più vicino, quello che si sente più vicino al proprio cuore per instaurare un’amicizia che dura per sempre?
Nella moltitudine dei Santi che la Chiesa ci pone come modelli di fede da seguire capita di instaurare un rapporto di amicizia più profondo con qualcuno di loro in particolare. Si potrebbe dire che ognuno ha il proprio santo preferito, l’amico del cuore a cui viene più facile, immediato, spontaneo, rivolgersi.
La compagnia dei Santi sostiene la nostra vita. Coloro che hanno raggiunto la beatitudine eterna e vivono nell’eternità godendo pienamente della vista di Dio sono dei punti di riferimento sostanziali per la nostra spirituale.
La loro intercessione presso Dio a nostro favore spesso si fa sentire, quando ad esempio si ricevono grazie, proprio dopo averli pregati. Ma non solo: stabilire un’amicizia, sentire vicino un Santo, rivolgersi a lui o lei e sapere di avere un sostegno sicuro è di grande aiuto e conforto anche quando i piani del Signore sono diversi dai nostri.
Il Santo o la Santa del cuore: come si sceglie il preferito?
Nella maggior parte dei casi scegliere un Santo che diventa per noi più importante di un altro non è frutto di un ragionamento, ma sorge in modo del tutto naturale e spontaneo. Sono tanti e diversi i modi in cui essi stessi si rendono presenti nella nostra vita tanto da diventare nostri personali patroni e da avere un ruolo speciale nel nostro cuore.
Può esserci un’attrazione o una consonanza con un evento della storia del Santo che è comune o simile a quanto abbiamo vissuto: questo ci fa sentire in qualche modo più compresi da lui o lei invece che da qualcun altro.
A volte un determinato elemento caratteriale del Santo o uno specifico tratto della personalità può esserci particolarmente affine e per questo è più facile e istintivo rivolgersi a lui e confidargli i nostri più profondi sentimenti e chiedere la sua preghiera e il suo sostegno.
Altre volte capita che un Santo diventa il nostro preferito perché ce lo si ritrova presente in qualche modo in una vicenda concreta. Fatti che appaiono come coincidenze, ma che arrivano al cuore come segni di una protezione evidente, incontri inattesi in cui il riferimento al Santo è preciso e chiaro.
Sono davvero innumerevoli le modalità in cui ci si imbatte in un Santo che poi diventa un punto di riferimento privilegiato del nostro animo.
La consacrazione ai Santi per un legame forte e speciale
La Chiesa insegna che per i Santi si ha venerazione. La distingue bene dall’adorazione, che si deve soltanto a Dio. Si parla di “dulia“, dal greco, che indica l’atto di venerare, e di “iperdulia“, una venerazione maggiore e speciale verso la Beata Vergine Maria, in quanto lei è l’Immacolata Concezione e Madre di Dio.
La consacrazione è una forma di dedicazione. Esprime la volontà di dedicarsi totalmente e così come ci si può consacrare alla Madonna, e consacrare persone o anche intere popolazioni al suo Cuore Immacolato, ai Cuori di Gesù e di Maria, esiste anche la consacrazione ai Santi.
È molto nota la consacrazione ai Santi Arcangeli e quella a San Giuseppe. L’obiettivo è sempre l’adorazione a Dio e l’aumento della fede e della carità e, attraverso la vicinanza con un Santo al quale si dedica in modo più forte la propria venerazione, la via può essere più agevole.
Consacrarsi ad un Santo vuol dire instaurare uno stretto legame con lui che ci aiuta come un fratello, un amico fedele, sulla strada verso il Signore. Ogni credente, quindi, può scegliere di consacrarsi a qualsiasi santo il cui culto è autorizzato nella Chiesa e che lo aiuterebbe ad avvicinarsi a Dio.
L’affidamento ai santi, quindi, non è niente di idolatrico, ma è un modo sicuro per stare con Gesù e non deviare strada. Anche la consacrazione ad uno specifico Santo fa parte della Comunione dei Santi che è un circuito d’amore che ci aiuta e ci è di guida.
Comunione dei Santi che è una verità di fede, si professa nel Credo, ed è qualcosa di invisibile e reale, viva e palpabile con gli occhi della fede.