La Beata Anna Katharina Emmerick ha vissuto misticamente la Passione di Gesù e alle sue visioni si è ispirato Mel Gibson nel famoso film The Passion.
Suora vissuta a cavallo tra XVIII e XIX secolo, la Beata Anna Katharina Emmerick ha ricevuto da Dio vari carismi mistici e in particolare ha sviluppato una devozione profondissima per la sofferenza e i patimenti del Signore.
L’8 settembre 1774 in Germania presso la comunità di contadini di Flamschen vicino Coesfeld nasceva Anna Katharina, quinta di 9 figli. Crescendo, fin da piccola ha dovuto lavorare nei campi per aiutare la famiglia e non ha potuto frequentare la scuola se non saltuariamente. Era attratta dalle cose di Dio e sviluppava un forte senso religioso nel quale matura la sua vocazione.
Già da ragazzina riceve doni mistici: si racconta che a 15 anni ha una visione in cui Gesù le porge due corone, una di fiori e l’altra di spine. Lei sceglie quella di spine e la Passione del Signore sarà centrale in tutta la sua vita. Prima lavora come domestica nella casa di una fattoria, ma desidera entrare in monastero. Nessun istituto religioso però la accetta perché non possiede la dote sufficiente. Finalmente alla soglia dei 30 anni viene accettata nel monastero agostiniano di Agnetenberg.
Dopo aver preso i voti si dedica con fervore e zelo alla vita religiosa, svolge i lavori meno amati ma non riceve l’apprezzamento delle consorelle. Anzi, sia per le sue umili origini, sia per la sua ferrea osservanza alle regole viene considerata male e subisce molte angherie che affronta senza reagire, con rassegnazione e mitezza. Inoltre si ammala molto spesso e questo le causa varie sofferenze fisiche.
Dopo nove anni per la secolarizzazione che investe il Paese il Monastero di Agnetenberg viene soppresso. Anna Katharina lo deve abbandonare e trova accoglienza come domestica presso l’Abbé Lambert, un prete fuggito dalla Francia, nella località di Dülmen. Molto presto è colta da una malattia che la costringerà a letto. Sarà la sua sorella più giovane a trasferirsi lì per sostituirla nel lavoro.
In quel periodo Anna Katharina riceve il dono delle stigmate rivivendo sul suo corpo la Passione di Gesù. Inoltre aveva visioni della vita del Signore e della Madonna. Accetta la forte sofferenza e la offre come strumento di redenzione per le anime. Porterà su di sè cinque piaghe: alle mani, ai piedi e al costato. Avrà questi segni e questi dolori per circa 12 anni durante i quali cercherà di nasconderli ma presto vengono scoperti.
Il Dr. Franz Wesener, un medico che le diventa amico, tiene un diario sugli incontri con lei da cui emergono innumerevoli tratti della sua personalità. Anche nella sua condizione di malata impossibilita a muoversi dal letto si occupava degli altri. Confezionava vestiti per i bambini poveri e riceveva molte visite di persone che le chiedevano preghiere fornendo conforto e incoraggiamento. Gente di tutti i ceti sociali si avvicinava a lei. Ci fu anche il poeta tedesco Clemens Brentano che si stabilì nella cittadina e ogni giorno visitava Anna Katharina prendendo nota delle visioni che lei gli riferiva.
Tra le numerose visioni mistiche che ebbe Anna Katharina, le più note sono quelle che fanno riferimento alla Passione del Signore. Ricche di dettagli non riportati nei Vangeli descrive ciò che visse Gesù e i patimenti fino alla morte in Croce. Queste visioni hanno ispirato il regista Mel Gibson che le ha inserite nel film The Passion del 2004.
Clemens Brentano pubblicò poi La dolorosa Passione del Nostro Signore Gesù Cristo un libro che si basava sulle sua conversazioni con la mistica. Le conversazioni però non erano riportate letteralmente, ma tradotte in tedesco dal dialetto della Vestfalia che parlava la Emmerick. Sono presenti perciò anche elementi aggiunti e interpretati da Brentano. Nel corso della causa di beatificazione della mistica è stato valutato che solo una piccola parte di questi scritti poteva essere attribuita con certezza ad Anna Katharina.
Le sue visioni riguardavano anche la vita della Madonna, verso la quale aveva una forte devozione. “O Dio, lasciaci servire l’opera della Redenzione secondo il modello della fede e dell’amore di Maria” era una sua preghiera. Rccontò di aver visto come avvenne la nascita del Bambino Gesù descrivendo nei dettagli le prime ore di vita del Figlio di Dio.
La Emmerick aveva una chiara percezione dello stato delle anime defunte. Quando prima della malattia si recava al cimitero poteva percepire luce o tenebre emanate dalle tombe che significava che la singola anima si trovava nell’eterna beatitudine del Paradiso, alla vista di Dio, o lontano da Lui, all’inferno.
Ringraziava spesso il Signore dicendo: “Ti ringrazio, o Signore, per tutto il tempo della mia vita, che non è come lo voglio io, ma come lo vuoi tu”. Stremata dalla malattia Anna Katharina Emmerick muore il 9 febbraio 1824. Verrà beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 2004.
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