Sant’Alfonso Maria de’Liguori, santo di oggi 1 agosto, Dottore della Chiesa, fu vescovo e a lui va il merito di aver contribuito alla crescita della devozione mariana.
La figura di Sant’Alfonso Maria de’Liguori è ricca di sfaccettature. Dotto apologeta e moralista, sacerdote e vescovo, era profonda la sua devozione alla Madonna ed è forte il segno che ha lasciato nel suo tempo.
Nacque il 17 settembre 1696 a Marianella in provincia di Napoli, nella residenza estiva della sua famiglia nobiliare. Fu il primo di 8 figli: il padre Giuseppe era ufficiale di marina e la madre, Anna Cavalieri, apparteneva al casato dei marchesi d’Avenia.
Ricevette una buona educazione religiosa unita ad un forte senso di compassione nei confronti dei miseri e infelici. Dotato di grande intelligenza fu un bambino prodigio negli studi tanto che all’età si 12 anni sostenne l’esame di ammissione all’università e a 16 anni divenne avvocato.
Avviò una carriera di brillante avvocato e fino ai 27 anni svolse quel lavoro. Poi, una delusione per un processo giudiziario in cui aveva trionfato la menzogna lo portò ad abbandonare la professione e a cambiare completamente tipo di vita.
Maturò in lui la vocazione religiosa e diventò sacerdote intorno al 1726. Dedicò il suo ministero sacerdotale ai poveri e si prese cura dei tantissimi bisognosi che affollavano Napoli all’epoca. Svolgeva attivamente le attività di confessore e predicatore.
Nel 1730 fu mandato a Scala nei pressi di Amalfi e lì fondò la Congregazione del Santissimo Redentore approvata successivamente dal papa Benedetto XIV. La Congregazioene aveva come obiettivo la predicazione incentrata in modo semplice sull’evangelizzazione e l’educazione degli umili.
Per trasmettere la fede usava anche metodi considerati innovativi ai tempi come la musica. Il celebre canto natalizio “Tu scendi dalle stelle…” fu composto proprio da lui.
Nel 1762 diventò vescovo della diocesi di Sant’Agata de’Goti . Fu un ottimo pastore e aiutò i fedeli durante una grave carestia cercando attraverso i potenti di calmierare il prezzo del pane e alleviare le sofferenze della popolazione.
Sembra che avesse anche doni mistici e si narra che nel 1774 andò a Roma in bilocazione ad assistere il pontefice malato. Col passare del tempo si ammalò di artropatia deformante e perse molta vista.
Trascorse gli ultimi anni presso la casa dei suoi fratelli a Nocera de’Pagani dove morì il 1° agosto 1787. Riposa in un un’urna dentro la basilica pontificia di Pagani che gli è stata intitolata. La beatificazione di Alfonso Maria de’iguori avvenne nel 1816 e fu canonizzato nel 1839. Nel 1871 venne proclamato Dottore della Chiesa e nel 1950 papa Pio XII gli conferì il titolo di “il titolo di “celeste Patrono di tutti i confessori e i moralisti”.
Tra le principali opere che compose ci sono le Verità della Fede, in cui trattò tematiche di dogmatica e apologetica e si ricordano soprattutto le Glorie di Maria. Un fondamento della mariologia, esprime la profonda devozione di Sant’Alfonso per la Madonna.
Opera scritta in opposizione alle tesi gianseniste che dominavano all’epoca per cui la venerazione a Maria veniva criticata e fortemente attaccata, è un importante volume che riunisce rimandi a vari Padri e Dottori della Chiesa sulla Madre celeste.
Mentre la prima parte si concentra sulla preghiera della Salve Regina analizzandola dettagliatamente nella seconda parte vengono approfondite le solennità mariane: l’Immacolata Concezione, la Natività di Maria, la sua Presentazione al tempio. Poi ovviamente l’Annunciazione, la Visitazione di Maria a Elisabetta, la Purificazione, l’Assunzione al Cielo e i Sette Dolori di Maria e le Dieci Virtù.
Si ricorda anche il miracolo eucaristico di cui Sant’Alfonso Maria de’Liguori fu testimone e che attestò a chiare parole.
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