Figura importante nelle prime comunità cristiane, San Barnaba è molto legato a San Paolo con il quale svolge una lunga e importante missione.
Le prime informazioni che si hanno su San Barnaba giungono dagli Atti degli Apostoli (4,36-37) in cui si parla di “Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba, che significa “figlio dell’esortazione”, un levita originario di Cipro che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l’importo deponendolo ai piedi degli apostoli”.
È appunto menzionato tra coloro che dopo la morte di Gesù si riunivano attorno agli apostoli. Pur non essendo tra i Dodici, Barbaba successivamente venne lui stesso chiamato apostolo. La tradizione lo annovera tra i 72 discepoli inviati da Gesù per la missione di annunciare il Regno di Dio e questo fa comprendere che era già da tempo tra i seguaci di Cristo. Ha avuto dunque un grande ruolo nella chiesa primitiva e la sua figura è strettamente legata a San Paolo che ha accolto dopo la conversione e con cui ha collaborato per il resto della vita.
L’evangelizzazione insieme a San Paolo
Sembra che San Barnaba sia stato il primo ad accogliere San Paolo quando giunse a Gerusalemme dopo la sua conversione sulla via di Damasco. Supera l’iniziale diffidenza degli altri e lo integra nella comunità. Aveva la fama di essere un uomo di grande virtù, ricco di fede e fu inviato ad Antiochia dopo la notizia del gran numero di conversioni che erano avvenute lì.
Come riportato dagli Atti degli Apostoli “si rallegrò e, da uomo virtuoso qual era, e pieno di Spirito Santo e fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore“. Insieme a San Paolo si fermò a predicare per un anno in quella città dove per la prima volta i discepoli vennero chiamati cristiani.
Dopo il periodo della predicazione ad Antiochia, Barnaba e Paolo insieme partirono per una nuova missione a Cipro. Andò con loro anche Marco, che fu l’evangelista, e che era cugino di Barnaba. In seguito da lì si recarono in Panfilia. Nel 49 ritorarono a Gerusalemme per intervenire nella disputa sulla circoncisione sorta dopo che molti pagani si erano convertiti.
Il dissidio con l’Apostolo delle genti e il martirio
L’amicizia tra San Barnaba e San Paolo fu incrinata da un dissidio. Preparandosi per una nuova missione, Barnaba voleva portare con sé anche Marco, ma Paolo era contrario. Non trovarono un accordo e per un po’ le loro strade si divisero.
Barnaba andò a Cipro con il cugino mentre Paolo si recò in Asia. Come ebbe a dire al riguardo papa Benedetto XVI nel corso di un’udienza generale “Anche tra Santi ci sono contrasti, discordie, controversie. E questo a me appare molto consolante, perché vediamo che i Santi non sono caduti dal cielo“. Come si evince dalle lettere paoline successivamente però ci fu una piena riconciliazione dei due amici.
San Barnaba, come risulta da alcuni cataloghi bizantini, andò anche a Roma a predicare insieme a Pietro e poi fondò la chiesa di Milano di cui fu il primo vescovo. La vita di San Barnaba finì con il martirio. Gli Atti di Barnaba, un’ opera del V secolo, racconta la sua morte avvenuta mentre si trovava a Salamina.
Lì avrebbe subito la lapidazione da parte dei giudei siriani nell’anno 61. Oggi a Salamina c’è ancora la tomba di Barnaba. Sarebbe stata indicata da lui stesso, alla fine del V secolo, al vescovo di Salamina, Anthemios, durante un sogno. Per volere di quest’ultimo le sue spoglie furono traslate nella basilica che gli venne dedicata.
In Spagna, nell’isola di Tenerife, San Barnaba in tempi remoti è stato invocato come patrono e protettore dei campi dell’isola e contro la siccità. Nella chiesa parrocchiale di Endenna, nel comune di Zogno, nel bergamasco, si trova quella che sarebbe la reliquia del teschio del Santo.