Il santo di oggi 16 agosto è San Rocco, pellegrino per il mondo ha dimostrato tanta carità verso i malati anche con doti taumaturgiche.
La storia di San Rocco di Montpellier è avvolta per lo più da un’aura leggendaria. Nonostante la sua grande popolarità e la forte devozione che gli è stata attestata e che è ancora abbastanza sentita in modo particolare in certe località, si hanno poche notizie certe sulla sua vita.
Sembra che sia nato a Montpellier, in Francia tra il 1345 e il 1350. I genitori sarebbero stati dei nobili, Jean e LIbère La Croix, e lo avrebbero avuto quando ormai erano molto in avanti con gli anni, dopo tanto tempo di attesa e sterilità.
Santo di oggi 16 agosto: Rocco di Montpellier
La nascita di Rocco fu dunque una grazia ricevuta e il piccolo fu educato alla fede cristiana. Fu indirizzato verso una profonda devozione alla Vergine Maria. Studiò all’università di Montpellier, poi dopo la morte dei genitori diede ai poveri tutti i suoi averi e e iniziò a fare il pellegrino.
Intraprese vari pellegrinaggi tra cui uno importante fino a Roma. Durante questo periodo, identificato come gli anni tra il 1367 e il 1368, in Italia era scoppiata una grave epidemia di peste.
Il pellegrino Rocco dimostrava grande carità nel prestare aiuto ai malati, anche agli appestati più gravi . Invece di fuggire per la paura del contagio, l’amore per gli altri lo animava a correre il rischio pur di fornire aiuto e assistenza.
Le fonti lo descrivono come piccolo di statura, fragile e delicato nella corporatura, con la carnagione chiara, i capelli biondi e le mani sottili. Nonostante non avesse un fisico robusto non si risparmiava per curare gli ammalati.
Visitò molte città italiane e si fermò ad Acquapendente, dove viene particolarmente ricordato. Benediceva gli appestati e faceva su di loro un segno di croce: sembra che in seguito a questo gesto si verificarono diverse guarigioni.
Si diffuse perciò la fama di Rocco come di un taumaturgo. Dopo il suo arrivo in breve tempo l’epidemia finì e molti attribuirono la cosa alla sua preghiera d’intercessione.
Il culto a San Rocco
Dopo esser stato a Roma Rocco ritornò a Montpellier. Sono tante le città che ricordano il suo passaggio: Assisi, Cesena, Modena, Bologna. Parma, Rimini, Forlì.
Per gli sforzi fatti e lo scarso nutrimento si ammalò e molto probabilmente contrasse anche la peste. Le antiche agiografie riportano l’immagine di un cane che provvedeva a portargli un pezzo di pane e a stargli vicino.
Fu assistito da un nobile, Gottardo Pollastrelli, che lo ospitò nella sua dimora e affascinato dalla vita di quel pellegrino taumaturgo scelse poi di donare tutti i suoi averi e ritirarsi a vita monacale.
Dopo essersi ripreso ripartì ma giunto a Voghera si ammalò nuovamente e lì morì il 16 agosto di un anno compreso tra il 1376 e il 1379, a meno di 30 anni.
San Rocco è tra i santi più venerati del Medioevo. È sempre stato invocato contro la peste ed altre malattie contagiose. Negli anni più recenti, durante l’epidemia di Covid è stata particolarmente diffusa la sua preghiera d’intercessione.
È spesso raffigurato con una croce rossa marchiata sul petto ad indicare la sua vocazione totale a Dio. Si dice che in realtà avesse una macchia con una forma di croce e che fosse nato con essa.
Sepolto a Voghera, San Rocco dal 1382 è molto festeggiato. Un secolo dopo le sue spoglie furono trafugate. In seguito parte di esse finirono a Venezia nella chiesa della Scuola Grande di San Rocco.