Il santo di oggi 24 agosto è San Bartolomeo, apostolo tra i Dodici che poi venne coronato con il martirio subendo una morte atroce.
Il Martirologio Romano nell’enunciazione della memoria liturgica di San Bartolomeo, che si ricorda oggi 24 agosto, lo identifica con Natanaele. È il Vangelo di Giovanni a identificare così colui che i Vangeli sinottici chiamano Bartolomeo.
Era nato a Cana di Galilea e fu Filippo a portarlo da Gesù presso il fiume Giordano. Ricevette dal Signore la chiamata a seguirlo e scelse di farlo diventando uno dei Dodici apostoli. Con molta probabilità era un pescatore e di certo era amico dell’apostolo Filippo.
Fu lui il primo a parlargli di Gesù dicendogli “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth. Vieni e vedi” (Gv 1, 45-47). Superando un iniziale scetticismo che espresse con la frase “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?” (Gv 1, 46) Bartolomeo abbracciò pienamente la fede cristiana.
Santo di oggi 24 agosto: Bartolomeo apostolo
Gesù quando lo incontrò esclamò “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità” (Gv 1, 47) riconoscendo in lui un uomo sincero. Per questo la sincerità è una dote attribuita a Bartolomeo, per la quale viene ricordato.
Sorpreso Bartolomeo gli chiese come faveca a conoscerlo e il Signore gli rispose “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico” (Gv 1, 48). Questo lasciò pieno di stupore Bartolomeo che riconobbe la grandezza di Gesù e disse “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!” (Gv 1, 49).
Questo è il dialogo in cui nei Vangeli è più presente la figura di Bartolomeo. Poi è un apostolo che sembra stare in ombra, ma si deduce che sia stato testimone di numerosi miracoli ed eventi importanti.
Sranno poi gli Atti degli Apostoli a rivelare altro di lui. È presente dopo la Pentecoste a Gerusalemme e ricordato tra coloro che erano “assidui e concordi nella preghiera“.
Altre informazioni relative al resto della sua vita arrivano dalla tradizione. Si pensa che Bartolomeo sia andato a predicare in India e in seguito anche in Armenia. Per la sua attività evangelizzatrice fu perseguitato e subì il martirio.
L’atroce martirio di San Bartolomeo
Secondo la maggior parte delle fonti Bartolomeo in Armenia con la sua predicazione avrebbe convertito il re Polimio e sua moglie, ma questo gli suscitò l’ira e l’ostilità dei sacerdoti pagani. Questi gli misero contro il fratello del re, Astiage, che fece in modo di condannarlo a morte.
Bartolomeo prima di morire subì un atroce martirio ad Albanopoli. Si dice infatti che venne scorticato vivo e solo dopo per finirlo fu decapitato. Molti artisti sono stati ispirati da questa narrazione e anche nei meravigliosi affreschi della Cappella Sistina il grande Michelangelo Buonarroti nel Giudizio Universale rappresentò Bartolomeo che con la mano teneva la pelle scorticata. In quella parte sembra che l’artista lasciò anch eil suo autoritratto.
Un’altra celebre raffigurazione di San Bartolomeo Apostolo è la scultura realizzata da Marco d’Agrate, un allievo di Leonardo Da Vinci, ed oggi si trova esposta all’interno del Duomo di Milano. Il corpo del santo è rappresentato privo della pelle con la Bibbia in mano e la testa penzolante sulla schiena
Le reliquie di San Bartolomeo sono oggetto di una questione abbastanza complessa. Gran parte di esse si ritiene siano quelle che sono custodite nella basilica di San Bartolomeo a Benevento.
Nel corso dei secoli sono state effettuate quattro ricognizioni su di esse. Ma alcuni frammenti ossei attribuiti al Santo si trovano conservati nella basilica concattedrale di Lipari.