I Santi Anna e Gioacchino, che si commemorano oggi 26 luglio, sono i genitori della Madonna: nascita miracolosa avvenuta nella loro tarda età.
Per volere di papa Paolo VI, dal 1969, con la riforma del calendario liturgico i Santi Anna e Gioacchino sono ricordati in un un’unica memoria liturgica. Prima, questi santi coniugi erano ricordati separatamente: Anna nella stessa data mentre Gioacchino il 16 agosto.
Si è voluto perciò puntare l’attenzione su di loro come moglie e marito e come famiglia. Loro infatti sono una coppia santa e coloro che hanno generato la Beata Vergine Maria. Nonostante non vengano menzionati nelle Sacre Scrittura la loro storia è conosciuta attraverso i racconti dei Padri orientali.
Gioacchino ed Anna erano sposati da molti anni e considerati sterili poiché non avevano ricevuto il dono di un figlio. All’epoca ciò era motivo di disprezzo perché essere senza figli era considerata una mancanza della benedizione di Dio.
La loro sofferenza era grande e come viene narrato dal Protovangelo di Giacomo. Un giorno Gioacchino, mentre stava portando le sue offerte al Tempio, fu rimproverato dal sacerdote Ruben che gli disse di non aver il diritto di farlo perché non aveva generato prole. Mortificato Gioacchino e in preda al profondo dolore si allontanò da casa e si ritirò in preghiera nel deserto per un periodo di 40 giorni chiedendo a Dio la grande grazia di ricevere il dono di un figlio.
Anche Anna, rimasta a casa da sola, pregava intensamente chiedeno la stessa grazia. Terminato quel periodo Gioacchino fece ritorno a casa: un angelo avvisò Anna dicendole che le loro preghiere sarebbero state esaudite. “Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”.
Anche Gioacchino per conto suo fu avvertito da un angelo. Tornò a casa e secondo la tradizione i due coniugi si incontrarono nella Porta Aurea di Gerusalemme dove si salutarono con un bacio, come raffigurato da molte opere artistiche.
La Porta Aurea secondo la tradizione ebraica era considerato il luogo in cui si manifestava la presenza divina e in cui si sarebbe un giorno manifestato l’avvento del Messia.
Come annunciato dall’angelo fu concepita e nacque Maria, che i genitori accudirono nella crescita amorevolmente nella casa che si trovava nei pressi della piscina di Betzaeta a Nazareth.
Quando la bimba compì 3 anni la presentarono al Tempio adempiendo alle promesse fatte. Non si sa molto altro sulla loro vita, solo che probabilmente Anna visse fino alla tarda età.
Il culto dei genitori della Vergine Maria in Occidente arrivò tardivamente solo intorno al 900 o all’anno 1000. Nell’Oriente cristiano invece era presente già dal VI secolo e veniva espresso con manifestazioni liturgiche importanti in collegamento con le principali festività mariane.
Nel 1584 papa Gregorio XII unificò in una sola festa liturgica la memoria dei due sposi. Poi questa fu separata fino ad arrivare alla seconda metà del ‘900 quando papa Paolo VI le riunificò.
La devozione popolare ha rivolto la sua venerazione nei secoli in particolare a Sant’Anna, considerata la patrona delle partorienti. Viene invocata per un buon parto e affinché la mamma abbia abbastanza latte per il bambino.
A Sant’Anna sono stati dedicati anche dei dolcetti molto particolari che prendono il nome di “lacrime di Sant’Anna” e rievocano la sua sofferenza negli anni della sterilità.
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