Grande figura del cristianesimo, San Gregorio Magno, che si commemora oggi 3 settembre, fu papa ed è Dottore della Chiesa, chiamato “grande”.
A San Gregorio I, pontefice della Chiesa Cattolica nell’epoca a cavallo tra il VI e il VII secolo, è stato attribuito il titolo di “Magno”, che dal latino ha il significato di “grande”.
Si tratta di una figura molto importante per quel periodo storico, in preda a tantissimi conflitti economici e sociali. Il suo pontificato durò 14 anni, tempo in cui la sua personalità riuscì ad influire positivamente sulle sorti della Chiesa e dell’Italia.
Santo del 3 settembre: Gregorio Magno
San Gregorio Magno era nato a Roma intorno al 540 e apparteneva alla nobile gens Anicia. Era la stessa stirpe da cui discendeva anche l’illustre San Benedetto. Su questo suo confratello lui stesso scrisse la Vita. Il padre si chiamava Gordiano e la madre era Santa Silvia.
Gregorio seguì dapprima le orme paterne e si avviò alla carriera nel campo amministrativo e raggiunti i 32 anni svolgeva il ruolo di prefetto della città.
Ma proprio in questo periodo avvertì la chiamata a dedicare la sua vita a Dio. Abbandonò la sua vita civile e si ritirò in un monastero benedettino intitolato a Sant’Andrea.
Trascorse diversi anni da monaco crescendo spiritualmente e vivendo immerso nella contemplazione, in uno stile ascetico fatto di molti digiuni, ma anche con l’approfondimento delle Sacre Scritture e dei testi dei Padri della Chiesa.
Un pontefice forte e magnanimo
Godeva della stima dei papi che si erano succeduti in quegli anni e fu inviato alla corte di Costantinopoli come apocrisario. Lì vi rimase per 6 anni cercando sostegno contro la minaccia rappresentata dai longobardi.
Quando nel 590 il pontefice regnante morì a causa di un’epidemia di peste Gregorio fu chiamato ad essere il nuovo papa. Salì al soglio di Pietro per le insistenze del clero e del popolo e anche del senato romano.
Inizialmente infatti non voleva accettare tale enorme compito e fuggì. Alla fine comprese che quella era la volontà di Dio e accettò. Si adoperò per sciogliere i nodi politici che appesantivano il governo della Chiesa e dell’Italia.
Fece importanti opere pubbliche come la costruzione di acquedotti e migliorò la vita di molti bisognosi. Trasformò molti dei suoi possedimenti in monasteri. Sotto il suo pontificato avvenne la conversione dei Visigoti, che erano ariani, grazie ad una missionei in cui inviò dei monaci guidati da Sabt’Agostino di Canterbury.
La liturgia gregoriana e le opere
Nel campo della liturgia San Gregorio Magno promosse quella forma di canto che porterà il suo nome, come canto gregoriano, appunto.
Fu autore di molte opere scritte. Compose le Omelie sui Vangeli, i Dialoghi, la Regola pastorale. La sua opera forse principale, sono i Moralia in Iob: un’esegesi del Libro di Giobbe.
Come affermò papa Benedetto XVI al riguardo, qeust’opera nel Medioevo fu considerata “una specie di Summa della morale cristiana“.
Di lui rimane anche un epistolario molto ricco composto da ben 848 lettere da cui si evincono numerosi insegnamenti e consigli per la vita spirituale.
Nel suo pontificato soprattutto, come afferma il Martirologio Romano “si mostrò vero pastore nel governare la Chiesa, nel soccorrere in ogni modo i bisognosi, nel favorire la vita monastica e nel consolidare e propagare ovunque la fede“. Morì il 12 marzo 604, ma la sua memoria liturgica è stata fissata al 3 settembre, giorno della sua ordinazione al soglio di Pietro.
Preghiera a San Gregorio Magno
San Gregorio,
tu sei stato un insigne pastore della Chiesa di Cristo,
con la tua vita hai effuso nel mondo la pietà e la dottrina cristiana.
Tu hai cercato di mostrare a tutti, credenti e non,
il volto di Gesù, come umile e Buon Pastore.
Insegna a noi oggi a metterci al servizio dei fratelli
con semplicità di cuore, non cercando di mostrarci migliori
agli occhi degli uomini.
Guidaci nel cammino della vita,
per giungere un giorno a contemplare
quel tanto sospirato mistero di Dio.
San Gregorio, stimolaci nel ricercare Cristo
nel corpo consumato di un malato,
negli occhi vuoti di un trsandato,
nel viso oscuro di un peccatore,
nell’accoglienza di un carcerato,
nella vicinanza di un escluso,
nell’aiutare chi è bisognoso,
nel nostro prossimo.
Amen