Spesso associamo la figura di San Giovanni Bosco all’oratorio e all’educazione dei giovani, a cui si è dedicato. Ma pochi sono a conoscenza di questa sua particolare peculiarità.
Nasce il 16 agosto del 1815 una delle figure più importanti della storia ecclesiastica, San Giovanni Bosco, conosciuto ai più come “Don Bosco”.
Il suo immenso lavoro con i ragazzi lo ha portato a diventare, nel vero senso del termine, un punto di riferimento, una guida da seguire per raggiungere la retta via. Conosciamo la storia di Don Bosco, sappiamo quanto amore e quanto sacrificio offrì per la causa: i ragazzi e la loro educazione sono sempre stati al primo posto.
L’aspetto poco conosciuto della vita di Don Bosco
C’è, però, un aspetto poco noto di questa straordinaria figura, quello legato alla sua vastissima produzione letteraria. Ebbene, San Giovanni Bosco fu un autore prolifico, molte sue opere sono divenute essenziali, sotto diversi aspetti.
Le opere scritte dal Santo sono in realtà di diversa natura. Da instancabile educatore qual era, Don Bosco scrisse molti libri per la gioventù. Ricordiamo, tra gli altri, la “Storia Sacra”, la “Storia ecclesiastica” e la “Vita di Luigi Comollo”, giovane seminarista e suo compagno di studi. A queste opere si aggiungono, poi, la “Corona dei sette dolori”, il “Divoto dell’Angelo custode” e il “Giovane provveduto”. Quest’ultimo ottenne un enorme successo editoriale, tanto da essere tradotto in francese, in spagnolo e in portoghese.
Ma l’opera di Don Bosco non si ferma qui. Il Santo si occupò anche di una serie di agiografie, per esempio la nota “Vita di San Giuseppe”. Un’importante opera, questa volta di carattere quasi enciclopedico, fu la “Vita dei Papi” dei primi secoli. Un’altra opera, appartenente però alla sfera educativa è rappresentata dalle “Letture cattoliche”, che ebbero un enorme successo editoriale.
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Il suo prezioso ruolo di mediatore
Don Bosco visse, come ci ricorda Famiglia Cristiana, in un clima (storicamente parlando) che potrebbe essere definito “anticlericale”. L’oratorio in cui operava, quello di Valdocco, fu infatti soggetto a una serie innumerevole di controlli, da parte dello Stato. La fama che il Santo si era guadagnato con l’educazione dei ragazzi, gli consentì però di fare da mediatore nei vari contrasti nati tra lo Stato Italiano e la Santa Sede. Per tale ragione, San Giovanni Bosco può essere considerato uno degli antesignani della cosiddetta “conciliazione” tra Stato Italiano e Stato Pontificio.
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