Santo di oggi 7 agosto, San Gaetano da Thiene: il suo amore agli incurabili

San Gaetano da Thiene, santo di oggi 7 agosto, fu un sacerdote, fondatore dell’Ordine dei Teatini e dedicò la vita ad opere di carità tra cui l’aiuto ai malati senza possibilità di cura.  

San Gaetano Thiene, santo di oggi 7 agosto
San Gaetano Thiene – lalucedimaria.it

La vita di San Gaetano da Thiene si snoda tra il Veneto e la Campania. Nacque appunto a Thiene, una cittadina nei pressi di Vicenza, località che si ricorda insieme al suo nome, nell’ottobre 1480. 

Figlio di una nobile famiglia ricevette una buona educazione e fu avviato agli studi. A 24 anni si laureò a Padova in materie giuridiche e intraprese la vita ecclesiastica senza però farsi prete perché non si riteneva degno di rivestire tale ruolo.  

Santo di oggi 7 agosto: Gaetano da Thiene

Gaetano, che in giovinezza aveva fondato la chiesa di Santa Maria Maddalena a Rampazzo nel 1506 andò a Roma e diventò segretario personale di papa Giulio II. Veniva incaricato di scrivere le lettere pontificie e si ritrovò a contatto con le personalità più influenti dell’epoca.  

Vedeva gli eccessi dello sfarzo rinascimentale e la decadenza della vita morale nella curia papale e nel popolo. Esprimeva la sua sofferenza in lettere che scriveva alla sua madre spirituale, suor Laura Mignani, agostiniana di Brescia.  

Pensò quindi che fosse necessaria un’opera riformatrice. Fu un mistico: ebbe il dono di vedere la Madonna nella notte di Natale del 1517: aveva in braccio il Bambino Gesù. La sua devozione a Maria era fortissima.  

 La Madre celeste lo aiutò nel suo combattimento spirituale a vincere superbia, tiepidezza, pigrizia e attaccamento agli affetti umani. Capì che doveva portare il suo contributo nel mondo con carità. 

Le opere di carità di San Gaetano da Thiene

Promosse la costruzione del nuovo Ospedale della Misericordia a Vicenza e si occupò di aiutare i malati più difficili, quelli ritenuti incurabili e quelli affetti da malattie che potevano derivare da peccati, come la sifilide, una malattia venerea.  

Questi malati all’epoca venivano abbandonati a morire per strada. Lui li fece curare fino alla fine in Ospedale per garantirgli una morte dignitosa e amorevole. La sua intenzione di contribuire ad un rinnovamento della Chiesa prese forma quando con tre amici fondò una fraternità sacerdotale.  

Papa Clemente VII concesse loro di emettere i tre voti di povertà, obbedienza e castità e di condurre vita comune. L’Ordine nacque da sé seppure all’inizio non c’era una precisa idea di realizzarlo.  

Sorsero dunque i  Chierici Regolari Teatini. Si chiamarono così da Teate o Theate, l’antico nome di Chieti che era la diocesi in cui era già stato vescovo uno dei fondatori,  Gian Pietro Carafa, che poi sarebbe diventato papa Paolo IV. Quando nel 1527 ci fu il Sacco di Roma vennero imprigionati a torturati dai lanzichenecchi. Riuscirono a fuggire e si rifugiarono a Venezia.  

L’amore per i malati del “santo della Provvidenza”

Successivamente, nel 1533 Gaetano andò a Napoli dove restò per il resto della sua vita. Proseguì la sua attività caritatevole anche nella città partenopea dove fondò ospizi tra cui l’Ospedale degli Incurabili e cercò di aiutare la popolazione istituendo un monte di pietà: era ciò da cui poi sorse il Banco di Napoli.  

Predicava la retta dottrina contro le idee protestanti che andavano diffondendosi e poneva al centro la necessità di una vita sacramentale vera e autentica. Morì il 7 agosto 1547 offrendo la sua vita a Dio con la richiesta di far cessare la guerra civile che stava devastando Napoli. Il giorno stesso in cui morì la guerra cessò.

Venne chiamato il “Santo della Provvidenza” per la sua fiducia incrollabile nell’infinita e imperscrutabile Provvidenza divina.  Il suo corpo riposa nella Basilica di San Paolo Maggiore a Napoli. San Gaetano da Thiene è considerato il protettore dei disoccupati, di chi è in cerca di lavoro e dei donatori di sangue.  

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