San Domenico di Guzman, santo di oggi 8 agosto, è il fondatore dell’Ordine dei Predicatori, combattè le eresie del suo tempo e diffuse la preghiera del Santo Rosario.
Grande e importante figura nella storia della Chiesa, San Domenico di Guzman si distinse per il rigore con cui difese l’ortodossia cattolica dalle eresie dell’epoca e fondò l’Ordine dei Frati Predicatori puntando sulla retta formazione e sulla predicazione ardente ed efficace.
Spagnolo, nacque a Caleruega, nella vecchia Castiglia, nel 1171. Veniva da una nobile famiglia, era figlio di Felice di Guzman e di Giovanna d’Aza, diventata beata. La madre fece un sogno quando era incinta di lui: sognò di partorire un cane che con una torcia accesa.
Solo molti anni dopo comprese che quel sogno significava che il figlio avrebbe portato nel mondo la luce di Gesù attraverso la predicazione.
Santo di oggi 8 agosto: Domenico di Guzman
Da bambino ricevette l’educazione religiosa dallo zio sacerdote e a 15 iniziò a studiare teologia. Divenne sacerdote a 24 anni. Entrò dunque nel Capitolo dei Canonici di Osma dove in un clima di raccoglimento conduceva una vita di studio e di preghiera.
Approfondì la conoscenza della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa. A 33 anni durante un viaggio in Danimarca con il suo vescovo constatò i danni dell’eresia catara e intraprese innumerevoli dispute e colloqui per dissipare le tesi eretiche. Queste puntavano sulla povertà come leva di ribellione verso la Chiesa e rinnegavano il mistero dell’Incarnazione.
Nel 1206, Papa Innocenzo III orientò Domenico a dedicarsi alla conversione dei catari albigesi. Si stabilì a Fanieaux in una piccola casetta e fino al 1215 portò avanti dibattiti e colloqui per convertire gli eretici.
Alcuni amici si unirono a lui condividendo i suoi ideali e l’importanza dell’impresa. All’attività di predicazione alternavano un’intensa contemplazione. Come dirà San Tommaso d’Aquino lo stile dei domenicani era racchiuso nella massima: “Contemplari et contemplata aliis tradere”, quindi “contemplare e trasmettere agli altri le cose contemplate”.
L’Ordine dei Frati Predicatori e l’amore per la Madonna
Domenico e i suoi discepoli insegnavano nelle università portando le tesi teologiche e dottrinali ad un’alta dissertazione. Viaggiò da Tolosa a Roma, da Parigi fino a Bologna dove poi si trasferì stabilmente.
L’Ordine dei Frati Predicatori che nel frattempo aveva fondato fu approvato da papa Innocenzo III nel 1216. I Frati si contraddistinguevano per l’abito bianco e dai primi 16 membri si diffusero fino ad aprire 60 conventi.
Predicavano la Verità e la gente li chiamava anche “Frati di Maria” per la forte devozione che legava Domenico e gli altri alla Madre di Dio.
A lui si deve infatti la propagazione della recita del Santo Rosario. Ebbe una visione della Beata Vergine Maria che gli apparve indicandogli la preghiera del Rosario come l’arma per contrastare le eresie dei catari e degli albigesi.
La devozione al Santo Rosario poi si sviluppò ampiamente grazie ad un suo figlio spirituale, il domenicano Alano de la Rupe. Dal suo racconto si sa che una volta durante la predicazione San Domenico venne rapito dai pirati che lo trassero sulla loro nave. Ci fu una tempesta e un intervento della Madre celeste convertì i pirati.
La morte di San Domenico di Guzman
San Domenico de Guzman morì a Bologna il 6 agosto 1221, all’età di 51 anni, circondato dall’amore dei suoi fratelli. Fu canonizzato nel 1234 e la sua memoria liturgica è stata fissata all’8 agosto, due giorni dopo il suo dies natalis. Il suo corpo è custodito in una preziosa arca marmorea, presso l’omonima basilica a Bologna.
Dopo un inizio difficile, dovuto all’ostilità del clero locale e alla diffidenza verso il neonato Ordine, i domenicani iniziarono ad essere ben accolti e apprezzati ovunque.
Sebbene essi vivessero di elemosina, molti ricevevano cospicue donazioni da sostenitori. Nel 1218 una bolla papale decretò che tutti i prelati fornissero assistenza ai predicatori domenicani.