Santo di oggi 8 luglio, Santi Aquila e Priscilla: la coppia di sposi, amici di San Paolo

I Santi Aquila e Priscilla, santi di oggi 8 luglio, sono tra le prime coppie di sposi canonizzate ed esempio di santità nel matrimonio. Sostegno della Chiesa nascente, collaboravano con San Paolo. 

Santi Aquila e Priscilla, santo di oggi 8 luglio
Santi Aquila e Priscilla – lalucedimaria.it

Grandi evangelizzatori, i Santi Aquila e Priscilla erano una coppia di coniugi che mettevano a disposizione la loro casa per i bisogni delle prime comunità cristiane e non esitarono a rischiare la vita per San Paolo di cui erano amici e collaboratori.

Aquila era un giudeo originario del Ponto che in un’epoca imprecisata si era trasferito a Roma. Lì aveva sposato Priscilla, diminutivo di Prisca. San Paolo fa un elogio di questi sposi nella Lettera ai Romani. Avevano una fede forte ed erano perseveranti.

Modello anche di amore matrimoniale, erano uniti e fedeli e affrontavano insieme con dedizione l’uno verso l’altra le gioie e del difficoltà. La loro casa a Roma si era trasformata in una domus ecclesiae, una dimora in cui si riunivano i cristiani.

Il Santo di oggi 8 luglio, i Santi Aquila e Priscilla sono esempio di chiesa domestica e di amore matrimoniale

In quei primi tempi del cristianesimo i fedeli si riunivano presso le case di alcuni per pregare, per ascoltare la Parola di Dio e per celebrare l’Eucarestia. Era l’epoca delle persecuzioni ai cristiani e ancora il culto non aveva ricoscimento pubblico, come avvenne poi dopo.

Anche negli Atti degli apostoli si parla di questi coniugi in riferimento all’arrivo di San Paolo a Corinto nel corso del suo secondo viaggio missionario, intorno agli anni 50-52. Un editto dell’imperatore Claudio costrinse Aquila e Priscilla a lasciare la loro casa di Roma poiché i giudei erano banditi dall’impero, ed Aquila era giudeo.

Non si sa con esattezza se fossero già cristiani al momento dell’incontro con San Paolo o se fossero stati battezzati da lui, come riporta il Sinassario costantinopolitano. Ritrovatosi a Corinto insieme all’apostolo delle genti i due sposi non esitarono ad ospitarlo in casa loro e si aiutavano a vicenda in quello che era il loro lavoro comune, tessitori di tende.

In un periodo successivo i coniugi si trasferirono ad Efeso e anche lì la loro chiesa domestica era il punto di riferimento per la comunità cristiana locale che vi si riuniva. Lo riferisce lo stesso San Paolo nella Lettera ai Corinzi (1 Cor 16,19).

Aquila e Priscilla rischiano la vita per San Paolo

Aquila e Priscilla diventarono amici e collaboratori di Paolo aiutandolo nella formazione dei nuovi convertiti. Si sa che curarono la formazione cristiana di un giudeo alessandrino di nome Apollo e di altri con la loro testimonianza credibile della loro fede e del loro amore sponsale.

Come ricorda San Paolo nella Lettera ai Romani, i due sposi rischiarono la vita per lui. Dice espressamente: “Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa“(Rom 16, 3-5).

Subirono anche la rivolta che scoppiò a causa dell’argentiere Demetrio che fabbricava le statuette di Artemide e aveva in odio i cristiani perché temeva che la loro fede fosse un ostacolo ai suoi affari.

Gli spostamenti di Aquila e Priscilla non terminarono: la coppia si stabilì per la seconda volta a Roma e poi, fece ritorno ad Efeso come si deduce dai saluti presenti nella Seconda lettera a Timoteo (2 Tim 4, 19).

Questi santi coniugi sono testimoni di come la vita matrimoniale vissuta in Cristo possa essere fonte di santificazione.

Secondo la tradizione morirono a Roma dove si trovano le reliquie di Aquila. È considerato il  patrono i fabbricanti di tele per tende, naturalmente, ma anche gli architetti e della squadra di calcio Lazio, prima società sportiva con un’icona santificale.

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