San Dionigi di Corinto, conosciuto anche come Dionisio, è stato Vescovo di Corinto dal 166 al 174. Godette di grande autorità tra i suoi contemporanei.
Dionigi di Corinto visse nel II secolo e fu nominato Vescovo della sua città. Non sono molte le notizie sicure che si hanno sulla sua vita. Le poche informazioni ci sono state tramandate da San Girolamo nel De viris illustribus, XXVII, ma soprattutto da Eusebio di Cesarea. Eusebio riporta otto importanti lettere scritte da san Dionigi. Le lettere furono inviate alla Chiesa di Atene, di Lacedemone, di Nicomedia, di Cortina (Creta), di Amastri (nel Ponto), di Cnosso (Creta) e di Roma. Un’altra lettera fu inviata a Crisofora, donna cristiana del suo tempo.
I frammenti delle lettere di cui parla Eusebio di Cesarea non ci danno notizie dirette su Dionigi. Esse forniscono però informazioni importanti sulla religiosità di alcune città e alcune regioni. Le lettere furono inviate durante il pontificato di San Sotero, papa tra il 166/167 e il 174/175. Delle otto lettere ci sono pervenuti solo alcuni frammenti di quella destinata ai romani. Questi frammenti sono molto importanti perché ci danno testimonianza dell’apostolato e del martirio di Pietro e Paolo a Roma.
San Dionigi di Corinto si rivolgeva ai fratelli romani attraverso le seguenti parole. “Avete ereditato dagli avi l’usanza di prendervi cura in vario modo di tutti i fratelli. Avete alleviato così le sofferenze dei bisognosi”. Con queste parole il Vescovo di Corinto sottolineava la preminenza della Chiesa Romana, che andava in aiuto e soccorreva le Chiese “figlie”. Poi San Dionigi si rivolge al Beato Vescovo Sotero. “E il vostro beato vescovo Sotero li ha beneficiati con gli aiuti inviati ai santi. Ha esortato i fratelli con parole di beatitudine. Come fa un padre affettuoso con i figli”. Attraverso questo frammento San Dionigi sottolineava anche la carità e la bonarietà che accompagnarono il pontificato di San Sotero.
Non ci sono fonti certe sulla morte di San Dionigi. È commemorato nel Martirologio Romano alla data dell’8 aprile. “Istruì con la predicazione i fedeli della sua città e con lettere anche i Vescovi di altre città” (Martirologio Romano).
Fabio Amicosante
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