Santo Padre: fame causata da inerzia di molti ed egoismo di pochi


“La fame e la malnutrizione” sono “la risultante di una più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e dall’egoismo di pochi”
. Lo ha affermato il Papa nel Messaggio alla Fao, per la 40.ma conferenza dell’Agenzia Onu, in corso a Roma, letto dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. Francesco – ha annunciato il porporato – sarà in visita alla Fao il prossimo 16 ottobre. Alessandro Guarasci:

E’ necessario aumentare gli sforzi per combattere la fame. Nel mondo, infatti, 800 milioni di persone non hanno di che mangiare. Francesco afferma che “quando un Paese non è in grado di dare risposte adeguate perché non lo permette il suo grado di sviluppo, le sue condizioni di povertà, i cambiamenti climatici o le situazioni di insicurezza, è necessario che la Fao e le altre Istituzioni intergovernative siano messe in grado di intervenirespecificamente per intraprendere un’adeguata azione solidale”.

Francesco mette in luce che la “fame e la malnutrizione non sono soltanto fenomeni naturali o strutturali di determinate aree geografiche, ma sono piuttosto la risultante di una più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e dall’egoismo di pochi”. Ed ancora: “Le guerre, il terrorismo, gli spostamenti forzati di persone che sempre più impediscono o almeno condizionano fortemente le stesse attività di cooperazione, non sono delle fatalità, ma piuttosto il risultato di scelte precise”.

I primi a farne le spese sono i poveri. Francesco afferma che siamo di fronte a “un meccanismo complesso che colpisce anzitutto le categorie più vulnerabili, non solo escluse dai processi produttivi, ma spesso costrette a lasciare le loro terre alla ricerca di rifugio e speranza di vita. Come pure sono determinati da decisioni assunte in piena libertà e coscienza i dati relativi agli aiuti verso i Paesi poveri, che appaiono sempre più ridotti, nonostante gli appelli che si susseguono di fronte alle situazioni di crisi sempre più distruttive che si manifestano in diverse aree del pianeta”.

Il Papa offre il suo sostegno. “Anche spinto dal desiderio di incoraggiare i Governi, vorrei unirmi con un contributo al programma della FAO per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei conflitti e della siccità – dice Francesco – Questo gesto si aggiunge al lavoro che la Chiesa porta avanti secondo la propria vocazione di stare al fianco dei poveri della terra e di accompagnare il fattivo impegno di tutti in loro favore.

Un impegno richiesto anche dall’Agenda per lo sviluppo 2030. “Solo uno sforzo di autentica solidarietà – sottolinea Francesco – sarà capace di eliminare il numero delle persone malnutrite e prive del necessario per vivere. È una sfida molto grande per la FAO e per tutte le Istituzioni della Comunità internazionale. Una sfida in cui anche la Chiesa si sente impegnata in prima fila”.

fonte: radiovaticana

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