Il finto santone truffava i fedeli estorcendo loro molti soldi. Una vicenda che dimostra purtroppo la grande attenzione che bisogna avere in questo campo.
Un 42enne truffatore di Alessandria aveva convinto i fedeli di un vero gruppo religioso ad aderire ad un presunto “Progetto divino”, supportato da tre finti preti. O meglio, tre preti di “fantasia”. L’imbroglione sosteneva infatti che aderendo al suo “Progetto divino” il diavolo sarebbe sparito dalle loro vite, e che in questo modo si offriva di togliere “i lacci del demonio”.
La terribile storia capitata tra Massa e Lucca
La verità è che l’uomo non aveva niente di santo, né tantomeno possedeva capacità divine, ma era solamente un truffatore abile nel raggirare le sue prede, e nel fare soldi sfruttando la loro fede. Il criminale per fortuna è stato catturato e messo subito agli arresti domiciliari in Piemonte. L’accusa è quella di truffa e circonvenzione di incapaci.
Nella sua carriera di ladro ha tuttavia raggirato, tra Massa e Lucca, una decina di persone. Tra queste, però, una vittima era arrivata persino a consegnargli nientemeno che un milione di euro. Il primo a consegnare la denuncia alla Questura di Massa-Carrara è stato un imprenditore della Versilia. Questi, una volta arrivato di fronte agli ufficiali, ha spiegato loro che la moglie era stata circuita e indotta a consegnare una cifra importante di denaro a una persona che si era approfittata della sua devozione religiosa.
La polizia subito ha rintracciato il furfante
La Squadra Mobile della Questura ha subito fatto scattare le indagini, trovando in poco tempo il colpevole, un uomo di 42 anni, ex sub-agente assicurativo, residente nella provincia di Alessandria. Lo stesso si era anche accreditato presso un gruppo religioso consegnando falsi attestati di merito e millantando conoscenze importanti nella polizia e nella magistratura. Grazie a queste, avrebbe messo in piedi una prima truffa milionaria nell’ambito del gruppo religioso.
Il ladro aveva studiato tutto nei minimi dettagli. Aveva convinto le vittime ad essere parte di una sorta di progetto “divino” di rinnovamento della Chiesa. Questo progetto criminale prevedeva la formazione di nuove “Sacre Famiglie”. Di cui ovviamente lui stesso, sempre per “volere divino”, sarebbe stato il capostipite. Il solo e unico obiettivo di questo progetto, tuttavia, era quella di farsi consegnare del denaro.
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Tutte le falsità raccontate dal santone, di cui ora dovrà risponderne
Aveva anche fatto credere alle vittime di avere collaborato con esorcisti, e per comprovare queste sue millantate conoscenza aveva creato anche falsi account di posta elettronica con nomi di fantasia. Don Paolo, Don Carlos da Cracovia, Don Josè dal Portogallo, tutti sacerdoti inventati che erano diventati punti di riferimento per le donne, quando in realtà era lui stesso a gestire questi account. A loro le povere vittime della truffa confessavano i propri turbamenti e rivelavano ogni aspetto della propria vita.
In questo modo il santone aveva totale controllo sulle persone vittime della sua rete. Nelle mail lui stesso, tramite gli account falsi, invitava le povere donne a fidarsi delle sue promesse. Centinaia di mail con le quali si prendeva gioco delle povere vittime, inventando lotte notturne con “demoni” che intendevano ostacolare il “Progetto “Divino”, dispensando preghiere, salmi, ovviamente il tutto dietro cospicui versamenti di denaro sulle sue personali tessere postepay.
Ora però che è stato scoperto il santone dovrà risponderne prima in tribunale, e poi di fronte al giudizio di Nostro Signore.
Giovanni Bernardi