Ecco lo straordinario luogo che vi suggeriamo oggi, come meta per le vostre vacanze, per ricaricarvi non solo nel fisico ma anche dal punto di vista spirituale.
Le Regioni d’Italia che si affacciano sul mare offrono la possibilità di visitare dei Santuari o Eremi che sono dei veri e propri paradisi, dove rinfrancare anima e corpo. Ecco il luogo che vi suggeriamo oggi, per organizzare una giornata o un fine settimana in pace, godendo della grazia di questo santuario e della bellezza del creato tutto intorno.
La necessità di riprendere in mano la nostra vita, dopo un anno di lockdown, si fa sentire. Davanti ad un’estate che è iniziata, c’è anche la voglia di tornare a viaggiare, anche per poter staccare la spina, e ricaricarsi, anche dal punto di vista spirituale.
L’Italia ha la fortuna di avere la maggior parte dei territori che affacciano sul mare. Offre opportunità turistiche di diversa natura, anche dal punto di vista religioso. Quando parliamo dei cosiddetti “Santuari al mare”, ci vengono in mente posti e luoghi dove la natura abbraccia la fede creando quel posto ideale per chi ha necessità di fermarsi un attimo e di alzare lo sguardo a Dio.
La basilica è il principale luogo di culto del comune di Maratea, in Basilicata. È il cuore religioso della comunità cristiana locale e custode delle reliquie del patrono Biagio. E’ situata nel punto più alto della città vecchia di Maratea, e la tradizione vuole sia sorta sul un tempio pagano dedicato alla dea Minerva. Nel 1940 è stata elevata a basilica minore.
Si pensa che la primitiva chiesa consistesse solo nel presbiterio, e che la chiesa stessa fosse dedicata in origine alla Madonna delle Grazie. Quando vi furono trasferite le reliquie del santo, l’edificio fu denominato “Santuario del Santo Biagio”, eletto patrono della città. Tale evento è comunemente datato all’anno 732.
Nel 1562, la chiesa fu interessata da alcuni lavori di restauro, ad opera della locale confraternita di San Biagio. Papa Pio IV concesse un tesoro d’indulgenze alla chiesa e riconobbe quello che per i cattolici è il miracolo della Santa Manna.
La chiesa, nello stesso secolo, fu poi seriamente danneggiata da un incendio scaturito da un fulmine caduto nella notte del 16 ottobre 1624, che distrusse i documenti storici custoditi nell’archivio parrocchiale. La cappella con le reliquie fu poi posta sotto la tutela della regia curia dal re Filippo IV d’Asburgo.
Il 10 agosto 1940 il santuario fu elevato a dignità di basilica pontificia da Pio XII. Tra il 1963 e il 1969 la chiesa fu oggetto di un massiccio lavoro di restauro, che cancellò le stratificazioni architettoniche della chiesa, modificandone parzialmente la struttura interna ed eliminando quasi tutte le opere d’arte presenti.
Una Chiesa che si affaccia sul mare, antistante le coste laziali. Un vero e proprio connubio fra natura e fede.
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ROSALIA GIGLIANO
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