Ecco lo straordinario luogo che vi suggeriamo oggi, come meta per le vostre vacanze, per ricaricarvi non solo nel fisico ma anche dal punto di vista spirituale.
Le Regioni d’Italia che si affacciano sul mare offrono la possibilità di visitare dei Santuari o Eremi che sono dei veri e propri paradisi, dove rinfrancare anima e corpo. Ecco il luogo che vi suggeriamo oggi, per organizzare una giornata o un fine settimana in pace, godendo della grazia di questo santuario e della bellezza del creato tutto intorno.
La necessità di riprendere in mano la nostra vita, dopo un anno di lockdown, si fa sentire. Davanti ad un’estate che è iniziata, c’è anche la voglia di tornare a viaggiare, anche per poter staccare la spina, e ricaricarsi, anche dal punto di vista spirituale.
L’Italia ha la fortuna di avere la maggior parte dei territori che affacciano sul mare. Offre opportunità turistiche di diversa natura, anche dal punto di vista religioso. Quando parliamo dei cosiddetti “Santuari al mare”, ci vengono in mente posti e luoghi dove la natura abbraccia la fede creando quel posto ideale per chi ha necessità di fermarsi un attimo e di alzare lo sguardo a Dio.
Il Santuario della Santissima Trinità, anche detto della Montagna Spaccata, è situato su una fenditura nella roccia che giunge fin nella grotta del Turco la quale è venuta a crearsi, secondo la leggenda, al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme.
Qui nel XVI secolo, venne realizzata una cappella dedicata al Crocifisso, che si raggiunge grazie a una scalinata che porta nella montagna. Essa percorre la stretta spaccatura di roccia ed è possibile notare sulla parete un verso in latino con a fianco la cosiddetta “mano del Turco”.
Si tratta della forma di una che, secondo la leggenda, si è formata nel momento in cui un marinaio turco, che non credeva alla storia sulla spaccatura nella roccia, si era appoggiato alla roccia stessa che, miracolosamente, divenne morbida sotto la sua pressione formando, di conseguenza, l’impronta della sua mano.
Il Santuario edificato nell’XI secolo, aveva annesso un monastero benedettino. A destra della chiesa si percorre un corridoio scoperto con alle pareti le stazioni della Via Crucis in riquadri maiolicati.
Poco prima della cappella del Crocefisso, c’è il giaciglio in pietra di S. Filippo Neri. Particolare venerazione per il santuario ebbe Papa Pio IX, che scese nella Cappella del Crocifisso e, lì, ricevette la benedizione con la Reliquia del legno della Santa Croce da parte del cardinale Patrizi.
Dall’alto della montagna si vede il mare che bagna la cittadina di Gaeta. Un vero e proprio connubio fra natura, storia e fede.
Fonte: visitlazio
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ROSALIA GIGLIANO
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