La devozione del Santuario della Madonna della Quercia iniziò dopo il ritrovamento su un albero dell’immagine di Maria dipinta su di una tegola.
La sua origine risale al 1417. In quell’anno il mastro Battista Luzzante fece dipingere l’immagine della Vergine Maria su di una tegola piana ad un pittore di nome Monetto. L’artista si addormentò mentre era all’opera. Durante il sognò vide degli angeli che lavorarono all’effige, e al suo risveglio l’immagine era stata effettivamente terminata.
La tegola venne appesa a una quercia e restò lì per molti anni. Nel 1467, dopo diversi eventi miracolosi, iniziò il culto alla Madonna della Quercia. Un cavaliere, che era inseguito da alcuni nemici, si gettò ai piedi dell’immagine e divenne a un tratto invisibile. Questo gli permise di salvare la sua vita.
In quegli stessi anni una pestilenza stava sconvolgendo il territorio, e allora migliaia di devoti si recarono in preghiera sotto la quercia. Erano circa trentamila. Invocarono la protezione della Vergine e dopo solo pochi giorni, una settimana circa, la peste cessò.
Dopo questi avvenimenti miracolosi si decise perciò di costruire la chiesa. Siamo intorno al periodo che va dall’anno 1467 al 1469. Ben presto il nuovo santuario venne edificato. I padri domenicani consideravano la Madonna della Quercia loro protettrice.
Ben presto il culto verso la Madonna della Quercia si espanse in tutta Italia, e anche nel resto d’Europa. Tanto che Papa Pio IX decise di dare vita alla proclamazione della Basilica la chiesa della Quercia. Lo Stato Italiano lo dichiarò nel 1873 monumento nazionale.
L’architetto Vici tuttavia alla fine del diciannovesimo secolo decise di modificare la struttura originaria del santuario. Optò per la costruzione di un coro a catino e decise anche di abbattere le pareti originali della chiesa. Arrivati però al 1970, si decise di eseguire dei lavori di restauro al fine di riportare alla luce la struttura originale.
L’interno meraviglioso del Santuario permette di ammirare innanzitutto un soffitto a cassettoni ricoperto in oro. Il progetto fu opera di Antonio da Sangallo. Mentre la tegola miracolosa, racchiusa in un tempietto marmoreo anch’esso visibile all’interno della Chiesa, fu opera di Andrea Bregno.
Tutto il resto del Santuario presenta però tratti suggestivi e affascinanti, a partire dal bellissimo chiostro e dall’ex convento realizzato a partire dal progetto di Giuliano da Sangallo. Per accedervi ci sono tre portali d’ingresso, sovrastati da lunette in terracotta, nati dall’estro di Andrea Della Robbia. Tra questi, nella lunetta centrale vi è raffigurata la Madonna della Quercia. Nei due laterali c’è invece San Pietro e San Tommaso D’Aquino.
Ai lati del tempietto sono presenti i meravigliosi affreschi del Ghirlandaio, insiema anche ad altri affreschi della scuola di Sebastiano del Piombo. All’ingresso della sagrestia, infine, è posto il pennone di una nave turca. Questo è un cimelio della battaglia di Lepanto, donata donato al santuario da Pio V per ringraziare la Madonna della vittoria sui turchi.
Giovanni Bernardi
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