Il santuario della Beata Vergine del monte Altino è situato sul monte Altino, nella frazione Vall’Alta di Albino, a 850 metri di altezza e posto su un crocevia di valli.
Questo nacque al seguito della miracolosa apparizione della Vergine il 23 luglio 1496, a cui è stato dedicato.
Il miracolo riporta alla vicenda di un carbonaio di nome Quinto Foglia. L’uomo stava tagliando in una torrida giornata estiva alcune piante sul monte Altino, insieme ai suoi due figli. A un certo punto, furono presi da un’improvvisa sete che mise a rischio la loro incolumità.
L’edificazione del santuario e il Miracolo al carbonaro e ai suoi figli
Rivolgendosi fiducioso alla Madonna, questa apparse all’uomo facendogli scovare un rigagnolo d’acqua sorgiva, che salvò loro la vita. Sul luogo dell’apparizione, giusto sopra la sorgente indicata dalla Madonna, gli abitanti del luogo costruirono una piccola cappella votiva.
Documenti storici spiegano che il 5 settembre del 1496 il santuario già era presente. Il numero crescente di fedeli che accorrevano a venerare la Vergine, però, portò alla necessità di costruire un nuovo santuario. Che rimase lo stesso fino agli ultimi anni del diciassettesimo secolo, quando la nuova costruzione inglobò la precedente.
La corona dorata posta sul capo della Vergine
All’inizio del diciassettesimo secolo, infatti, la chiesa venne ampliata. Anche se la trave posta all’ingresso porta la data del 1611. Che sta indicare il fatto che in quell’anno la chiesa presentava già la successiva conformazione a tre navate. Dove quella centrale è la più ampia perché collegata al presbiterio.
Lì, sul presbiterio, sopraelevato di un gradino, è posta la pala d’altare opera di Gian Paolo Cavagna, “Discesa dello Spirito Santo”. La tela venne rimossa nel 1865, e sostituita con il gruppo scultoreo della Madonna a Quinto Foglia con i due figli. Bisogna però aspettare il 1919 per vedere la corona dorata posta sul capo della Vergine.
L’interno della Chiesa e la venerata Madonna
Nella navata a destra vi è posizionata la tela Beata Vergine con San Rocco e San Giovanni Battista di Giuseppe Moretti da Vertova, risalente al 1844. Nella navata laterale affiora una Madonna della tenerezza.
Nel 1848, invece, ci fu l’ampliamento del presbiterio, quando avvenne anche la copertura degli affreschi trecenteschi. Ciò al fine di realizzare gli stucchi della nicchia con i quali contenere la scultura posta successivamente. Cinque sono gli affreschi cinquecenteschi del presbiterio. Tra cui due Madonne del latte e un ciclo di Storie di Maria, conservato però solo per la parte raffigurante una Madonna dormiente, attribuita a Cristoforo Baschenis il Vecchio.
L’ampliamento del santuario dovuto ai numerosi pellegrini
Il santuario venne in seguito ampliato agli inizi del ventesimo secolo. In questa occasione venne ricostruito il campanile e i locali vennero dotati della cancelleria. Nel progetto di Luigi Angelini, inoltre, il grande arco d’ingresso fu spostato fino all’inizio del viale che finisce nella scalinata che porta fino alla chiesa.
I lavori proseguiranno fino a dopo il 1930. Per portare alla consacrazione della chiesa, insieme al complesso degli edifici, per mano del vescovo Adriano Bernareggi nel 1935. Dal 1970 in poi ci furono altri numerosi lavori con i quali la strada che collega il monte Altino alla frazione di Vall’Alta venne ampliata. Così da permettere una via d’accesso percorribile senza mezzi pubblici dai tanti fedeli che si recano in queste vallate per visitare il santuario.
L’acqua miracolosa che si intravede dalla nicchia
Nel 1989, il 23 Luglio, la statua della Madonna dorata fu posizionata sulla punta del campanile, con la fusione di tanti oggetti d’oro offerti dai fedeli in segno di devozione per Maria Santissima.
Nel santuario inoltre, attraverso una nicchia, è visibile l’acqua oggetto del miracolo avvenuto al carbonaro di nome Quinto Foglia alla fine del quindicesimo secolo. La nicchia, in cui l’acqua miracolosa sgorga dalla roccia, è protetta da un vetro posto sul retro della chiesa. L’acqua, inoltre, può essere raccolta dai fedeli per mezzo della piccola fontana posta a fianco della fonte. Oppure anche direttamente bevuta sul posto.
La suggestiva scalinata che porta al Santuario immerso nel verde
Nel santuario ci sono più strutture che avvolgono la chiesa, raggiungibile dalla gradinata che porta fino al porticato e prosegue lungo tutta le parti frontale e laterale dell’edificio.
Il Santuario, immerso nel verde, è circondato da rigogliosi e accoglienti boschi, in una posizione suggestiva e panoramica. È aperto dal lunedì dell’Angelo fino all’Immacolata.
Giovanni Bernardi
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