Il Santuario dell’Avvocata riporta all’apparizione di Maria nel 1470 a un pastore della zona. In quell’evento prodigioso Maria chiese di farsi chiamare “Avvocata”.
Il santuario si trova quasi sulla cima del monte omonimo, a un’altezza di mille metri. Da quella cima è possibile ammirare il panorama incantevole della Costa Amalfitana e del Golfo di Salerno.
Il meraviglioso panorama sottostante al Santuario dell’Avvocata
La basilica attuale, di stile barocco, venne eretta nel 1761. Dentro si possono trovare marmi policromi, oltre a un ambone del dodicesimo secolo oppure a preziose sculture rinascimentali, un coro ligneo con intarsi e intagli, o infine un organo di mille canne.
Il panorama sottostante al santuario è senza dubbio di bellezza incomparabile, e si trova ad oriente della Costiera Amalfitana, su un ripiano del monte Mirteto, ai piedi del Falerzio, presso Badia di Cava, sopra Maiori.
Il Santuario dell’Avvocata e l’apparizione di Maria al Signore
Da quel luogo Maria innalza il suo canto del Magnificat al Signore. Nel salire il sentiero che raggiunge il tempio, il Santuario assume le sembianze di una rocca inespugnabile, alla sommità di una lunga parete rocciosa. Poco sotto quel santuario si trova il luogo in cui ebbe origine il culto alla Vergine sotto il titolo di Avvocata.
Dopo l’apparizione di Maria al pastore, ottenuta l’autorizzazione dell’Abate benedettino di Santa Maria de Olearia in Maiori, con il concorso del popolo si eresse la chiesa alla sommità della rupe, con annesso campanile e le stanze in cui ospitare i pellegrini.
I lavori di ampliamento negli anni del Santuario dell’Avvocata
Nel 1508 le stesse stanze vennero ampliate per volere dei sette compaesani del primo pastore che ebbe l’apparizione, che vollero seguirlo nella sua vita eremitica.
Si trattava infatti del primo nucleo di molti eremiti che onorarono la Vergine fino al 1687. In quell’anno ci fu la venuta dei Camaldolesi di Monte Corona, che diedero vita a un regolare eremitaggio. Gli stessi Camaldolesi poi abbellirono la chiesa di marmi. L’8 settembre 1720 la chiesa viene così consacrata e dedicata a Maria SS. dell’Avvocata dal Vescovo di Ravello e Scala.
I miracoli e la devozione alla Madonna Avvocata di Badia di Cava
Da allora si registrarono molti miracoli, e la devozione accrebbe continuamente come anche il concorso dei fedeli in questo luogo incantevole. Nel 1743 il Padre Generale dell’Ordine Camaldolese, Clemente Orioli, delegato dal Capitolo Vaticano, incoronò la statua della Vergine, insieme al Bambino sul suo braccio destro, con due corone d’oro.
I Padri Camaldolesi amministrano il Santuario senza interruzioni per 120 anni, vale a dire fino al febbraio del 1807, ovvero fino al momento in cui dovettero abbandonarlo per volere di Napoleone. Dopo la caduta del generale francese, però, i padri non ripresero più possesso della struttura, anche se il popolo li acclamava a gran voce.
Nel 1893 venne restaurata la chiesa per iniziativa degli oblati della Badia di Cava, e in quell’anno si costruì il piccolo monastero in cui oggi, per brevi periodi, si ritrovano gli alunni ed i novizi della Badia, che vanno a rendere grazie alla viva e prolifica devozione alla Madonna dell’Avvocata.
Giovanni Bernardi