Il Santuario della Madonna delle Grondaci nacque in seguito a un miracolo fortemente sconvolgente, che saldò per sempre il legame tra la cittadina di Tavernelle di Panicale e questa importante devozione.
Il santuario è un edificio moderno sulle colline della sponda destra del Nestore, da cui si vede l’abitato di Tavernelle, in Macereto di Panicale, provincia di Perugia. In un primo momento il santuario fu eretto sopra un’edicola mariana. In quel luogo, due genitori avevano portato il proprio figlio, morto soffocato. Chiesero alla Madonna il miracolo della resurrezione.
Prodigiosamente, lo ottennero. Il nome Grondici è sinonimo di di gronda, tettoia, e la chiesa apparteneva ai cosiddetti santuari “à répit”, del respiro o della ripresa.
Stando a quanto affermava la teologia medioevale, i bambini morti senza battesimo erano destinati al limbo. Non avevano cioè diritto ad essere sepolti in un luogo consacrato. Per questa ragione, i corpicini erano deposti a fianco della casa natale. Da qui, il nome “sub grunda”.
Il santuario fu custodito per quattro secoli da eremiti. La loro presenza permetteva che il legame con i fedeli fosse più stretto, in quanto gli eremiti venivano considerati guaritori. Erano figure infatti diverse da quelle dei parroci, e avevano licenza data dal vescovo, in quanto dovevano avere cura del luogo.
Un eremita di nome fra Matteo, nel 1945, fece dipingere il quadro con il racconto del miracolo che ancora oggi si trova all’interno del Santuario. Nella tela Maria viene rappresentata seduta su un trono marmoreo, con in grembo il Bambino nudo in piedi che benedice.
LEGGI ANCHE: Santuario Santa Maria di Piazza: dove la Madonna dell’Aiuto fece il miracolo
Nella parte alta dell’immagine si vedono due angeli adoranti in volo e ai lati i santi Sebastiano e Rocco. Ai piedi della Vergine è raffigurato l’interno di una chiesa. Sopra la mensa dell’altare, è raffigurato un bambino adagiato sopra una stola, mentre a destra si trova il padre, a sinistra la madre e in seguito un eremita vestito di sacco con un bordone e la corona in mano, affiancato da un cagnolino.
Oggi il santuario si trova immerso tra boschi e una posizione panoramica molto suggestiva. All’interno del santuario si trova l’immagine miracolosa dipinta nel 1495 da Gregorio Gregari.
Giovanni Bernardi
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…
Specialità della tradizione dedicata a santa Cecilia, le pettole sono buonissime e perfette in questa…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…
San Francesco d'Assisi è uno dei Santi più venerati e conosciuti da tutto il mondo…