Il Santuario della Madonna di Gallivaggio è legato al miracolo di Maria che apparve a due fanciulle mentre raccoglievano castagne, il 10 ottobre 1492.
La chiesa si trova in un territorio che si estende tra collina e pianura, oltre che laghi e montagne. Si tratta di un’area fortemente mariana dove si trovano numerosi santuari, alcuni posti in maniera sparsa per tutta la catena alpina.
Maria protegge infatti tutto il territorio diocesano, che comprende la Valchiavenna fino al passo dello Spluga, caratterizzato da una forte devozione mariana che va oltre i secoli.
La chiesetta fu costruita una prima chiesetta, benedetta il 31 maggio 1493 dall’arciprete di Chiavenna, Giovan Battista Pestalozzi. Quel giorno ci fu grande partecipazione di popolo ma ben presto l’edificio fu abbattuto per costruirne uno più grande, vista la notevole affluenza di fedeli che cresceva ogni anno.
Dopodiché si procedette alla costruzione di un secondo santuario, più grande, nel 1598. Quel santuario è lo stesso che vi si trova in quel luogo oggi. Si tratta di una chiesa costituita da tre navate. divise da due file di colonne monolitiche in pietra locale. Il vescovo di Como, Filippo Archinti, la consacrò il il 19 gennaio 1615.
Giovan Pietro Vertemate Franchi di Piuro finanziò gli affreschi che decorarono l’altare maggiore. Si posizionò la tela dell’Incoronazione della Madonna su un’ancona di legno che oggi si trova appesa alla parete sinistra del santuario.
La statua della Madonna con bambino si trovava nella nicchia dell’altare maggiore a partire dal 1631. Oggi provvisoriamente è stata posizionata nella cappella di santa Marta, nella chiesa di san Lorenzo, a Chiavenna. Il masso sotto cui apparve Maria, invece, si trova sotto la mensa di marmo, protetta da una lastra di cristallo.
Gian Domenico Caresana di Cureglia decorò la volta a botte del presbiterio con scene della vita di Maria. A sinistra ad esempio c’è la Natività della Madonna e la sua Presentazione al tempio, mentre a destra l’Annunciazione e verso il fondo lo Sposalizio con san Giuseppe. A dimostrazione dell’afflato mariano tanto del santuario quanto dei suoi fedeli.
Al centro, nel grande ovale, c’è l’Assunzione della Madonna, tra angeli e testine alate su nubi. Invece sulle pareti sottostanti, in ampi rettangoli, sono rappresentati a sinistra la Natività di Gesù, mentre sulla parete di fronte è l’Adorazione dei magi.
Due opere di grande importanza presenti nel santuario sono quella dipinta da Paolo Camillo Landriani detto il Duchino nel 1606, raffigura la Madonna sul cui capo Gesù e il Padre sorreggono la corona, sormontata dalla colomba dello Spirito Santo. E la pala che raffigura il Crocefisso tra cinque frati francescani e cappuccini, eseguita nel 1739 dal pittore sondriese Cesare Ligari, che si trova sulla parete della navata laterale destra.
Una caratteristica particolare del Santuario della Madonna di Gallivaggio è che, anche se di solito per i santuari si usano marmi pregiati e policromi, per quello di Gallivaggio si adoperò in maniera quasi esclusiva la pietra locale, la stessa del masso su cui la Madonna apparve alle due fanciulle, e da cui prese origine il santuario.
Giovanni Bernardi
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