Il Santuario di Materdomini di Nocera sorse in seguito alle apparizioni miracolose a una contadina nel 1041, chiamata con il nome di Caramarì.
Si tratta di uno dei santuari mariani più antichi della Campania, e al suo interno si trova la venerata icona di Maria che venne ritrovata miracolosamente sotto il suolo, tra due lastre di marmo. In quell’estate, infatti, Maria apparve alla donna mentre stava riposando sotto una quercia.
La Vergine le chiese di portare tutta la popolazione a scavare il quel luogo, ma inizialmente la donna fu titubante. Poi, una volta decisa a raccontare a tutti l’accaduto, in particolare dopo una seconda apparizione, il popolo si recò di fronte alla quercia per scavare. Non trovarono però nulla.
La delusione fu grande, e la donna divenne cieca a seguito di una terza apparizione. Impietosita, la popolazione tornò a scavare e recuperò il bellissimo dipinto miracoloso. La donna riacquistò subito la vista, e furono numerosi i prodigi che si verificarono successivamente.
Studiosi che analizzarono l’icona ritennero che si tratti di un’opera risalente al periodo che va dal quarto al sesto secolo. Il dipinto in seguito venne chiamato con il nome di Materdomini. Nella parte alta vi vennero inoltre dipinte in rosso le lettere M-DNI.
Dopo questi fatti miracolosi presto crebbe la devozione, anche a causa dei molti miracoli che si verificarono uno dietro l’altro per intercessione della Vergine di Materdomini. Ancora oggi l’icona viene conservata all’interno di un tempietto di marmi policromi, all’interno della splendida basilica neoclassica.
Dentro la basilica, infatti, si trovano numerosi dipinti, sculture, stucchi dorati e marmi. I primi Custodi del Santuario e dell’icona furono i Preti Bianchi di Pietro Ferrara, e in seguito i monaci basiliani di Grottaferrata.
Oggi i francescani della famiglia dei Frati Minori si occupano del Santuario, che nella storia ha vissuto numerosi cataclismi naturali. In tutto ciò però la devozione popolare per la Vergine di Materdomini non si è mai interrotta.
Il Santuario si trova ai confini tra Nocera Superiore e Roccapiemonte, sull’agro nocerino, e di fianco vi è posto il convento dei francescani. Nel corso dei secoli la chiesa ha subito molte trasformazioni.
Il primo progetto però fu di un artista napoletano che appena cominciò a lavorare all’opera guarì da una febbre malarica. Delle tre navate di cui è formato il tempo, la centrale è la più ampia e luminosa. Lì si trova anche il maestoso altare maggiore, e all’interno si trova anche la mistica cappella dedicata dai monaci basiliani a san Basilio.
Mentre invece il tempietto che accoglie l’icona della Materdomini si trova sul lato destro della navata centrale, sull’esatto punto in cui venne ritrovata l’immagine miracolosa.
Giovanni Bernardi
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