Il Santuario di Nostra Signora di Montebruno è uno dei monumenti storico-artistici più significativi della Val Trebbia.
Il santuario, che ricorda l’apparizione della Vergine al pastorello sordomuto il 14 luglio 1478, è situato in via Santuario, lungo la strada provinciale 56. La chiesa è anche sede della parrocchia di Santa Maria Assunta del vicariato del Genovesato, della diocesi di Tortona.
Fu eretto nel 1486, per volere di Gian Luigi Fieschi “il Grande”, che donò il terreno per costruire la chiesa ed il convento al frate agostiniano beato Battista Poggi, fondatore della casa madre della congregazione agostiniana del convento della Consolazione di Genova,e in epoca barocca ci furono ampliamenti e interventi decorativi.
La facciata fu ricostruita in stile neoclassico nel 1897. Dentro la chiesa si possono ammirare l’antico Crocifisso in legno, risalente al 1600. Poi, la tela secentesca di Scuola ligure, e la tela di Agostino Ratti del 1750. Infine, il confessionale sempre di origine seicentesca.
Nella sinistra l’affresco riporta la vicenda del fatto prodigioso che ha portata alla nascita del santuario. Vale a dire, la miracolosa apparizione della Vergine a un pastorello sordomuto, che riacquistò la parola dopo la visita della Vergine, annunciando a tutta la popolazione di Montebruno quanto accaduto.
La sala del refettorio, situata nel Convento degli Agostiniani, in cui è posto anche l’affresco cinquecentesco dell’Ultima Cena, è stata in seguito trasformata in cappella. Ancora oggi non si conosce l’autore dell’affresco, e alcune ipotesi avanzano persino un collegamento con Leonardo da Vinci. Per alcune similitudini, presenti nel dipinto, con nientemeno che la ben nota Ultima Cena. Sempre nella sala del refettorio è posto anche un secondo affresco, che ritrae la Vita di sant’Agostino.
La Madonna lignea venerata dai fedeli invece, iene custodita nell’ancona di marmi policromi sull’altare maggiore, è forse di origine orientale. Nel santuario vi sono anche numerosi ex voto. Tra questi, si rilevano anche frammenti di gomene delle galere di Andrea Doria.
Infine, nel chiostro inferiore del convento è allestita una mostra fotografica permanente dedicate ai luoghi di culto della val Trebbia. Mentre al piano superiore è ospitato il Museo del Sacro e il Museo Contadino dell’Alta Val Trebbia.
Giovanni Bernardi
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