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Santuari e Pellegrinaggi

Santuario di Schiavonea: la Madonna opera molteplici grazie

Il Santuraio di Schiavonea è situato all’ingresso di Schiavonea, nei pressi della Taverna, di Torre del Cupo e del Quadrato, ed è legato all’apparizione del 1648.

In quello stesso luogo all’inizio sorgeva la chiesetta di San Leonardo, che venne costruita nel 1615 grazie alle elemosine dei pescatori e dei contadini. Successivamente fu costruito l’attuale Santuario della Madonna di Schiavonea nel 1649, sulla chiesa di San Leonardo. L’opera fu del duca Agostino Saluzzo, che aveva l’intenzione di offrire un luogo più adatto per il quadro miracoloso della Vergine.

L’edificazione del Santuario

La chiesa si solleva di oltre due metri da terra. A questa si può accedere attraverso due scale. Queste dal 1865 furono messe in sostituzione della prima scaletta, che invece era andata in rovina. Il parroco padre Anselmo Pedrolo decise di inaugurare, grazie a una ferra volontà, il nuovo complesso parrocchiale di Santa Maria ad Nives a pochi metri dal Santuario, l’11 gennaio 2002.

Nella lapide che si trova a sinistra della porta d’ingresso viene riportata la storia del santuario scritta da Giovanni Cirone e legata all’edificazione del 1856. Lì si spiega infatti che Agostino Saluzzo duca di Corigliano decise di costruire il santuario a Santa Maria di Schiavonea per la semplice ragione che desiderava “non mancassero i riti religiosi e fosse per tutti porto di salvezza”.

L’interno della chiesa

Il Duca desiderava perciò che i fedeli potessero venerare la prodigiosa immagine. Questa, “dipinta per tre volte di un colore roseo, per tre volte si abbrunì per volontà divina”. Entrando nel santuario si legge anche l’iscrizione in latino che recita:  Venite tutti a me ed io vi esaudirò. Nell’interno del Santuario sono diversi i messaggi del latino che si possono leggere.

L’interno della chiesa è a pianta ottagonale, nonostante dall’esterno si abbia l’impressione che sia quadrata. La sua particolare forma non è l’unica che colpisce. I marmi policromi danno grande fascino all’edificio, essendo in grande varietà e rivestendola completamente, assieme al pavimento in piastrelle esagonali bianche e grigie.

Le iscrizioni latine

A destra dell’altare si vede un angelo di marmo bianco intento a sorreggere una tenda in bronzo. Questi va a formare un drappeggio che porta alla tomba dei Baroni Compagna. Ai cui piedi della tomba è infine custodito un bassorilievo in marmo bianco in cui è raffigurato il volto di Cristo morto.

Il rettore del Santuario Carlo Maria Saluzzo ordinò infatti nei primi anni del settecento a artista napoletano di utilizzare marmi molto pregiati. Gli stemmi mariani risalgono invece al restauro del 1955.

Le iscrizioni in latino presenti sulle quattro porte che si aprono nell’abside riportano le esortazioni di San Bernardo destinati a quanti si affidano alla Vergine. “Se pensi a Lei, non sbaglierai”, “Se La preghi, non dispererai”, “Se La segui, non ti smarrirai”, “Maria la tua preoccupazione è solo la Salvezza“.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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