Il Santuario Madonna del Pilastro di Gragnano riporta all’evento miracoloso che segnò per sempre la vita di una ragazza che non smise mai di credere in Maria.
L’origine di questo splendido santuario riporta a un fatto miracoloso avvenuto in epoca molto lontana ma per tanti aspetti ben vicina ai cuori della popolazione e dei fedeli che ancora oggi continuano a portare avanti con costanza e perseveranza questa splendida e importante tradizione.
Il santuario riporta infatti all’apparizione della Vergine una giovane sordomuta del luogo, che miracolosamente dopo l’evento risultò totalmente guarita. Il fatto accadde vicino alla fine del 1300, e la giovane devota e dal cuore buono si trovava, come accadeva spesso, in preghiera di fronte a un’immagine di Maria dipinta su di un Pilastro, che sorgeva lungo la strada nota da tutti come la “via montanara”, perché collegava la pianura con le colline e la montagna.
L’affresco riproduce la Vergine con il Bambino, in atto di suggere il latte materno. Immagine che è arrivata intatta fino a noi, e infatti oggi è ancora conservata all’interno del santuario, dove è oggetto di grande devozione e venerazione da parte dei fedeli. La documentazione storica conservata nell’Archivio parrocchiale spiega inoltre che verso l’inizio del 1600, per ispirazione della Madonna stessa, l’attuale Santuario fu costruito sulla primitiva Cappella fin da subito nota a tutti come la “Cappella dell’Apparizione”.
Il Pilastro con l’immagine miracolosa fu inglobato nel Presbiterio del nuovo Santuario, ed è lì che si trova ancora oggi, che domina dinnanzi all’assemblea del popolo, dove cioè usualmente ci si raccoglie in preghiera. Il Santuario venne eretto a Parrocchia il 30 gennaio del 1943 grazie al Vescovo di Piacenza Ersilio Menzani e all’interessamento del Cappellano don Giuseppe Villa, che ne divenne il primo Parroco.
La parrocchia tuttavia da qualche anno è in continuo sviluppo, arricchendosi di nuove realtà parrocchiale e di famiglie che decidono di prendere parte alla comunità Parrocchiale della Beata Vergine del Pilastro. Nel 1968 è così arrivata la decisione, grazie anche all’allora sindaco, di ripristinare la denominazione originaria proprio per ricordare l’evento miracoloso all’origine del santuario e quindi “il mandato divino” che la Madonna, con la sua apparizione, ha assegnato a tutta la popolazione.
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La venerata immagine, infatti, dove la Vergine tiene in braccio il Bambino in atto di suggere il latte materno, richiamando istintivamente al dono della vita, mostra come Maria, che è Madre della Grazie, ci ha donato Cristo, vale a dire la “vera vita”, invocata perché difenda sempre i suoi figli dai pericoli purtroppo sempre crescenti a causa dell’allontanamento da lui.
Giovanni Bernardi
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