Il Santuario della Madonna dell’Apparizione di Pellestrina conserva l’immagine della Madonna del Carmine, legata al miracolo che liberò Venezia dai turchi.
L’immagine, dipinta su tavola, è profondamente venerata dai veneziani, che si rivolgono alla Madonna in questo santuario per chiederle Grazie, benedizioni e protezione. Secondo la tradizione un anonimo pellegrino realizzò l’immagine sul fondale di una botte, e la lasciò in dono a una famiglia del luogo nell’isola della Laguna Veneta in segno di riconoscenza per l’ospitalità ricevuta.
Nella figura la Vergine siede in trono con il Bambino in braccio. A fianco a lei ci sono i Santi Martiri Vito e Modesto. Si tratta di un’opera probabilmente di scuola spagnola, secondo quanto dichiararono pittori del calibro di Giambattista Tiepolo, che la esaminò di persona. Un’opera singolare a cui i veneti da secoli si rivolgono invocando la Madre Celeste.
L’oratorio dei Santi Vito e Modesto dalla fine del trecento faceva parte di un monastero di frati andato in rovina, a causa delle terribili pestilenze e guerre che attraversò la città. La famiglia Bembo di Venezia decise nel 1544 di riedificarlo a proprie spese, acquistandone la proprietà. I parrocchiani preparano a festa la chiesa, situata proprio di fronte al mare, in occasione della commemorazione dei martiri Vito e Modesto.
Nel 1595 finirono le opere di riedificazione, e l’immagine della Madonna del Carmine divenne molto celebre dopo l’apparizione a un giovinetto del luogo. Nel maggio del 1723 ci fu il trasferimento solenne nel santuario. Si dice che l’immagine venne dipinta da un pellegrino giunto a Pellestrina che ricevette alloggio da una donna del luogo, che non volle compenso per il pernottamento.
Il pellegrino allora, volendosi sdebitare con lei, le chiese una tavola sulla quale dipinse l’immagine sacra. La donna gli diede il tondo di una botte, su cui venne impressa la miracolosa Vergine con lo scapolare del Carmelo.
L’immagine dopo molti anni finì nell’oratorio, e per adattarla all’abitacolo posto sopra l’altare maggiore vennero tagliate le due figure laterali dei santi martiri Vito e Modesto. Nel 1953 ci fu un’operazione in cui si scavò per ritrovare l’antico oratorio di cui si parlava nei documenti storici. E infatti negli strati inferiori del suolo venne ritrovato il perimetro dell’oratorio, dove l’immagine della Vergine venne conservata per oltre un secolo.
Questo perimetro è oggi disponibile alla vista del pellegrino, evidenziato da marmo bianco e da una scritta. In cui si indica il luogo come il punto esatto in cui Maria apparve, il 4 agosto 1716, al quattordicenne Natalino Scarpa.
Il giovane, dopo l’apparizione che salvò Venezia dall’invasione dell’Impero Ottomano, si fece ordinare sacerdote e trascorse la vita in umiltà, passando gli ultimi anni nell’infermità, facendosi cullare dall’incantevole mare della Laguna, nel ricordo della celeste apparizione.
Quella giornata fu indimenticabile per l’intera isola di Pellestrina, i cui abitanti, da allora, non smisero mai di ricordare con grande solennità la data del 4 agosto, giornata di importanza fondamentale per la propria storia e per la propria fede.
Onorando la Vergine con preghiere, fiducia e devozione filiale.
Giovanni Bernardi
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